Maniero: «No a quel convegno sulla Mala del Brenta»

JESOLO. «Stanno utilizzando il mio nome per farsi pubblicità». Parla Felice Maniero – attraverso la sua nuova identità – stigmatizzando la prossima conferenza sulla Mafia del Brenta in programma a Jesolo Lido il 30 gennaio prossimo. Può cambiare nome o abitazione, ma è sempre lui. La figura dominante nella malavita del Veneto che decideva la vita e la morte nella criminalità organizzata, i colpi più pericolosi e impressionanti, ti parla come un cittadino qualsiasi, un amico che incontri per il caffè al bar. La voce è squillante, chiara. «Diamoci del tu», premette, «siamo tutti veneti».

Dopo i convenevoli educati e rispettosi, va al centro del problema che lo interessa, che è l’aver usato il suo nome per l’eco che ancora garantisce a chiunque lo voglia, a suo dire, strumentalizzare. È pungente, Faccia d’Angelo, nel riassumere i concetti che gli stanno a cuore. Lui sarebbe il convitato di pietra del convegno, così come annunciato dagli organizzatori dell’incontro programmato a Jesolo Lido, i quali dal canto loro sperano segretamente in una esclusiva chiamata o contatto via streaming per dare peso all’evento già nel mirino dei social network, dove si sono scatenate minacce e offese a “Felicetto”.
Felice Maniero, che oggi vive sotto la nuova identità più volte rivelata di Luca Mori come collaboratore di giustizia, fa sapere cosa pensa del convegno organizzato a margine della mostra sui Serial Killer al pala Arrex di Jesolo, che avrà come tema proprio la Mafia del Brenta. Di suo pugno, Maniero ha scritto una lettera che critica l’iniziativa e la affossa, in particolare dopo gli sfoghi e le minacce in rete e suoi social network.
«Per l’ennesima volta», esordisce l’ex boss della Mala del Brenta nella lettera, «sono costretto a prendere atto che il mio nome viene utilizzato per farsi pubblicità e dare la possibilità ai topi di fogna del web di insultare e sparare minacce. L’unica variante, in questo caso, è che gli organizzatori del convegno sulla Mafia del Brenta a Jesolo Lido, a margine della mostra “Serial Killer”, evidentemente amano il genere fantasy dal momento che tra le persone invitate solo l’ex capo della Squadra Mobile di Venezia, Antonio Palmosi, persona che stimo da sempre, può dire di avermi conosciuto e di aver studiato la mia banda. Gli altri – afferma ancora l’ex bosso della Mala del Brenta – sono invece persone che lavorano di fantasia, copiando quel che scrivono altri giornalisti o inventandosi di sana pianta episodi e circostanze».
Insomma Maniero è inviperito per l’iniziativa annunciata a Jesolo. «Mi corre l’obbligo poi di ricordare, in particolare», aggiunge, «che tra i relatori c’è anche Monica Zornetta, una sedicente giornalista che continua a pontificare sul sottoscritto senza mai avermi visto né conosciuto. Escludo, per scienza diretta che Monica Zornetta possa dare un minimo contributo alla ricostruzione storica dei fatti a meno che, lo ripeto, invece di un convegno non si tratti di un’ opera di fantasia». «In questo caso», conclude ironicamente, «invece di utilizzare il nome di Felice Maniero era meglio rivolgersi alla Walt Disney».
Maniero spegne sul nascere ogni speranza di una telefonata o contatto streaming nell’arco della giornata, programmata per sabato 30 gennaio alle 16: «Non mi metterò mai in collegamento con un convegno che usa il mio nome per farsi pubblicità oltretutto con relatori che neanche mi conoscono e mai mi hanno conosciuto».
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