Manildo punta sulla Vigneri come vice

TREVISO. Adriana Vigneri vicesindaco, con delega particolare alla Patreve e ai rapporti istituzionali. Una giunta con 4 assessori del Pd e uno ciascuno per le liste collegate, ma con deleghe rimescolate rispetto al passato in un’ottica di nuova organizzazione della macchina comunale. Una serie di deleghe esterne, ad altrettanti consiglieri delegati su alcuni temi specifici, per premiare i giovani e i volti nuovi del consiglio.
Prende forma la giunta di Giovanni Manildo. L’amministrazione post-Lega potrebbe essere ufficializzata la prossima settimana. Ieri Manildo ha proseguito le sue consultazioni, ma soprattutto si è incontrato con Otello Paraluppi, direttore generale del Comune, per sottoporgli le sue idee di revisione e riforma della ripartizione degli assessorati; oggi o domani potrebbe confrontarsi con il Pd, giovedì o venerdì con gli alleati di Treviso benecomune.
L’obiettivo è di guidare una giunta nuova, fortemente rinnovata nelle facce e nella «filosofia», molto allargata e partecipata per gli apporti esterni. Un compito non facile.
Prendiamo il nome di Adriana Vigneri, che come donna rappresenterebbe anche una svolta precisa cercata da Manildo, al di là delle quote rosa previste dalla legge. Curriculum ineccepibile - è stata sottosegretaria con Napolitano al Viminale, ora capo dello Stato, e poi con D’Alema a palazzo Chigi; city manager a Venezia con Cacciari; docente a Ca’ Foscari; contatti ai più alti livelli da Treviso fino al Colle – potrebbe anche avere anche deleghe importanti come bilancio e finanze. Ma non tutto il centrosinistra è d’accordo. E in primis parte del Pd, che in un’ottica di rinnovamento non vorrebbe nomi già sentiti, ma una giunta totalmente rinnovata.
Come si vede, non tutto è in discesa. Altro nome gettonato è Roberto Grigoletto, che è segretario provinciale ma scade in autunno, e che verrebbe premiato per il grande lavoro a fianco di Manildo, e nella coalizione, in questi mesi: per lui ci sarebbe la delega a Welfare e sociale.
Cultura? Il nome più gettonato è quello di Luciano Franchin, che però rinuncerebbe per lanciare Negro all’urbanistica. E c’è chi a quel punto potrebbe chiedere a Franchin di guidare l’urbanistica, magari con il ticket di Negro a presidente di commissione.
Altri nomi quelli di Franco Rosi e Sossio Vitale (attività produttive? lavori pubblici?). Rosi potrebbe venir nominato presidente del consiglio.
Il Pd cittadino preme per Liana Manfio, sorella de gli Alcuni, una fra le militanti più attive in questi anni. I Democratici non possono ignorare il boom di preferenze di Maristella Caldato, che come consigliere anziano presiederà il primo consiglio. Ma più che in giunta, si pensa a lei per un incarico di peso nelle controllate. Alcune anime del Pd, a dire il vero, la lanciano per la presidenza del consiglio, anche qui con un forte impatto di genere, per dare un segnale di svolta sul fronte delle quote rosa. Oggi il nuovo sindaco entra ufficialmente in carica con il giuramento e la proclamazione in prefettura, davanti ad Aldo Adinolfi. Entro 20 giorni il primo consiglio comunale ai Trecento, con l’elezione del presidente e la surroga di eventuali rinunciatari: Gentilini e Zanetti dovrebbero lasciare.
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