Maresciallo dei carabinieri suicida in casa

PIACENZA D’ADIGE. Un colpo al petto con la pistola d’ordinanza davanti agli occhi dell’attuale compagna, davanti alla donna che aveva per sempre cambiato la sua vita e la sua carriera. Il maresciallo capo Massimiliano Guerra, 39 anni, nato a Roma, vicecomandante della stazione dei carabinieri di Lendinara (Rovigo), si è tolto la vita così, ieri pomeriggio, mezz’ora dopo la fine del turno di lavoro. Una tragedia maturata all’improvviso, nella camera da letto dell’appartamento dove lei vive insieme alla figlia di 18 anni, a due passi dal municipio di Piacenza d’Adige. E ora l’Arma dei carabinieri si ritrova a versare nuove lacrime per un dramma che non ha saputo intercettare. Una storia d’amore e tradimenti a cavallo delle province di Padova, Rovigo e Verona.
Massimiliano Guerra ieri è salito in pattuglia alle 8 del mattina e ci è rimasto fino alle 14. Sembrava un sabato come tanti per il vicecomandante della stazione di Lendinara, militare spigliato, prestante, spiritoso e ben considerato. Alla fine del turno ha salutato tutti i colleghi ed è salito in auto con l’attuale compagna, Romina Spigolon, 40 anni, originaria di Sant'Urbano ed ex moglie di un comandante di stazione della Bassa veronese dove Massimiliano aveva prestato servizio come vice dal 2003 al 2010. Sono saliti nell’appartamento di via Garibaldi 10, ad attenderli c’era anche la figlia diciottenne di lei: poco dopo si è consumata la tragedia.
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