Mazzette e fisco, Schneider e Baggio parlano tre ore con i magistrati
VENEZIA. Dopo tre settimane di carcere, l’uno dopo l’altro chiedono di essere interrogati dal pubblico ministero Stefano Ancilotto gli arrestati per corruzione, nell’ambito dell’inchiesta su un giro...

VENEZIA. Dopo tre settimane di carcere, l’uno dopo l’altro chiedono di essere interrogati dal pubblico ministero Stefano Ancilotto gli arrestati per corruzione, nell’ambito dell’inchiesta su un giro di tangenti per “addolcire” le contestazioni milionarie dell’Agenzia delle Entrate di Venezia. Vogliono dare la loro versione dei fatti, circostanziare, spiegare: interrogatori che sinora hanno rafforzato il quadro accusatorio. Ieri, due gli imprenditori che - su loro richiesta - sono stati interrogati dal pm Ancilotto. In mattinata, tre ore di dichiarazioni a verbale per Pietro Schneider, amministratore unico della Burimec Spa di Butrio, accusato di aver corrotto i tenenti colonnello della Finanza di Venezia Vincenzo Corrado (con l’assunzione del figlio) e di Udine Massimo Nicchiniello (con cene di lusso), per far chiudere gli occhi su una verifica fiscale già avviata a carico dell’azienda. Poco meno di due ore di interrogatorio, nel pomeriggio, per l’imprenditore veneziano Paolo Maria Baggio, titolare della Trasporti combinati, accusato di aver pagato decine di migliaia di euro al colonnello Corrado (che si proclama innocente) e al responsabile dell’Ufficio verifiche dell’Agenzia delle Entrate Christian David (che nega ogni accusa). Nei giorni scorsi sono già stati interrogati l’ex dirigente di Cattolica assicurazioni Giuseppe Milione e l’ex responsabile del Centro operativo dell’Agenzia delle Entrate Elio Borrelli, considerato con l’ex direttore Massimo Esposito al centro del giro di tangenti. Martedì il tribunale del Riesame deciderà sulle loro richieste di scarcerazione. (r.d.r.)
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