«Mia figlia non vuole più andare scuola»

Parla S.M. la rappresentante di classe che ha presentato l’esposto e che ha ritirato la sua bambina

MONTEGROTTO. «Era impossibile tollerare oltre i comportamenti violenti della maestra, siamo in presenza di bambini piccoli che proprio nei primi anni di vita si formano il carattere. Ho assistito personalmente allo scatto d’ira dell’insegnante che ha preso un bimbo di tre anni per la maglietta e lo ha alzato da terra. Una scena assolutamente vergognosa».

Parla con commozione S. M. la giovane mamma che, in quanto rappresentante di classe, ha presentato a nome degli altri genitori la segnalazione ai carabinieri e alla dirigente scolastica.

La donna accarezza delicatamente la sua bimba che sta giocando con le bambole, ha un attimo di esitazione e poi prosegue il suo racconto in modo chiaro e deciso. «Prima di deciderci a scrivere alle autorità competenti, abbiamo voluto concedere alle due insegnanti qualche scusante. Ci erano arrivati dai nostri figli solo dei deboli segnali, in quanto hanno una certa soggezione a parlare di quello che avviene nell'aula e durante le ore del riposo. Scambiandoci le impressioni raccolte dalle confidenze che i bimbi lentamente si sono lasciati sfuggire, abbiamo capito che qualcosa non funzionava come doveva. Il fatto stesso che non volessero più andare all’asilo quando fino a poco tempo prima erano entusiasti poteva essere attribuito a un momento di disaffezione, ma poi ho voluto tenere d’occhio il comportamento delle maestre e alla fine mi sono resa conto di persona che i dubbi erano delle tremende realtà. Non avremmo mai voluto arrivare a questo punto, anche perché trovare oggi un lavoro è difficile e si sta troppo poco a perderlo. Ma non potevamo subire oltre queste angherie. Non è giusto per i nostri figli e per la loro educazione. Il carattere si forma ora e un domani potrebbero portarsi dentro delle paure e questo umanamente non è ammissibile».

La giovane mamma, continuando a narrare i fatti accaduti all’interno della scuola materna comunale, tocca poi un’altra questione, quella del cibo. «Ho la bimba intollerante ad alcuni cibi e ho presentato il regolare certificato medico, ma la settimana scorsa ha avuto degli sfoghi e manifestato allergie» prosegue la mamma «alla fine ho scoperto che le avevano dato in mensa dei dolcetti che erano rimasti da un compleanno di un suo coetaneo. Buona l’intenzione ma pessimo il risultato. Ho sollevato anche la questione che il menu proposto è troppo “difficile” sotto certi aspetti per i bambini, con il couscous, i cavolfiori, la crema di zucca allo spezzato di farro e il pane semintegrale. Poche volte invece viene somministrata la pasta al ragù, cibo più comune nelle nostre tavole. Comunque questa è una questione assolutamente di secondo piano rispetto ai comportamenti violenti delle insegnanti, unico motivo per il quale già da domani (oggi n.d.r.) ritirerò mia figlia dall’asilo e la porterò in una struttura privata, dove mi sento più tranquilla per la sua educazione».

Sergio Sambi

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