Midollo lesionato, non ci sono speranze «Manuel non camminerà mai più»

Il dramma del nuotatore, il primario del San Camillo: «Al momento escludiamo una ripresa funzionale delle gambe»



«La possibilità di riacquistare il movimento delle gambe, con le conoscenze mediche attuali, non è possibile». Così, senza giri di parole, i medici dell’ospedale San Camillo di Roma hanno detto ieri quello che in molti purtroppo temevano. Manuel Mateo Bortuzzo, diciannovenne promessa del nuoto con il sogno di andare alle prossime Olimpiadi, colpito da un proiettile sabato notte a Roma, non camminerà mai più. Quel proiettile che l’ha colpito sabato notte in piazza Eschilo, mentre stava camminando con la fidanzata Martina, ha lesionato il midollo spinale in maniera troppo profonda per poter sperare anche solo in un recupero parziale della mobilità. Un epilogo drammatico che ha lasciato senza parole il mondo del nuoto, ma non solo.

il bollettino

In pochi si aspettavano buone notizie dalla Tac cui il giovane, residente a Morgano ma da un mese a Roma per allenarsi al centro federale di Ostia, è stato sottoposto nella serata di lunedì. La famiglia fin dal primo momento è stata messa al corrente del forte rischio che il midollo potesse essere danneggiato. E nella mattinata è arrivata la conferma. «C’è una lesione midollare completa», ha spiegato il professor Alberto Delitala, direttore del Dipartimento di Neuroscienze del San Camillo, «questo purtroppo vuol dire che al momento consideriamo che non possa esserci una ripresa funzionale del movimento delle gambe. Nonostante la decompressione del midollo, eseguita con i mezzi più avanzati, il midollo spinale non conduce. Abbiamo fatto una valutazione con i potenziali evocati, ossia uno studio bioelettrico della conducibilità midollare e c’è una lesione midollare completa».

il futuro

Il professor Delitala non ha usato giri di parole per spiegare all’opinione le condizioni del ragazzo. «Questo», ha aggiunto il direttore di Neurochirurgia, «purtroppo vuol dire che, con le attuali conoscenze della scienza neurologica, al momento consideriamo che non possa esserci una ripresa funzionale del movimento delle gambe. Appena i colleghi lo riterranno fuori pericolo e lo avvieranno a uno svezzamento dal respiratore, imposteremo un trasferimento in un centro di riabilitazione per consentire al paziente di riprendere una vita anche in presenza di una lesione midollare». Al momento non è stata sciolta la prognosi. «Siamo troppo vicini all'intervento che è stato molto complesso e multidisciplinare», ha sottolineato Emiliano Cingolani, anestesita e responsabile del Centro Rianimazione 1 del San Camillo, «dobbiamo aspettare qualche giorno per considerarlo fuori pericolo perché le complicanze sono ancora possibili in questa fase. Il proiettile ha trapassato il polmone per fermarsi alla vertebra. I parametri cardiocircolatori sono stabili, è ancora sedato e sottoposto a ventilazione meccanica. Se il decorso continua senza complicanze pensiamo nei prossimi giorni di tentare la riduzione della sedazione e un risveglio del ragazzo». Quando gli si dovrà dare la notizia peggiore. —



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