Mps, tavolo Unicredit-Tesoro verso i tempi supplementari
MILANO
Le trattative tra Unicredit e il Tesoro sulla vendita di Mps si avviano ai tempi supplementari. Domani scadrà il periodo di esclusiva concesso dal Mef all'istituto guidato da Andrea Orcel nonché il termine per l'accesso alla data room dell'istituto senese. Ma per analizzare conti, rischi e asset di Rocca Salimbeni e individuare un perimetro selezionato delle «attività commerciali» del Monte da rilevare servirà altro tempo.
Le indiscrezioni parlano di una proroga delle trattative fino a metà ottobre, in modo da scavallare le elezioni suppletive a Siena, incluso l'eventuale ballottaggio, in cui è impegnato il leader dei Dem, Enrico Letta. Una partita resa insidiosa dai destini del Monte, che rischia di essere inglobato all'interno di Unicredit in un'operazione che potrebbe essere tutt'altro che indolore per la città e la sua storia. Tra gli elementi oggetto di approfondimento figurano 14 miliardi di euro di crediti in bonis ma a rischio deterioramento, che potrebbero finire, assieme a 4 miliardi di Npl, ad Amco.
L'interesse di Unicredit si concentra sulle filiali del Nord e del Centro Italia, con l'esclusione di Puglia e Sicilia (destinate a confluire in Mcc), e su Widiba, la banca on line. Non solleticano Orcel - che non gradisce sovrapposizioni - Consorzio Operativo, che gestisce le attività informatiche, Mps Capital Services, Mps Leasing e Factoring e Monte Paschi Fiduciaria. Mentre per la direzione generale di Siena si ipotizza quantomeno un ridimensionamento, magari a direzione regionale. I desiderata di Orcel dovranno confrontarsi con quelli del Tesoro che, per bocca del ministro Daniele Franco, ha escluso uno «smembramento» della banca e ha assicurato «la massima attenzione» alla tutela dei dipendenti, dell'economia senese e toscana e del marchio della banca più antica del mondo.
Ora si tratterà di vedere se, nel prosieguo delle trattative, le parti troveranno un punto di equilibrio. «L'attività sta procedendo nel rispetto dei tempi e degli impegni stabiliti», ha scritto la presidente di Mps, Patrizia Grieco, ai dipendenti, in allarme di fronte alle voci di 5-7 mila esuberi. «Il cda monitorerà il cammino della soluzione strutturale avviata con l'apertura della Virtual Data Room, ribadendo nei confronti di voi tutti il massimo impegno affinché siano preservati i valori e il patrimonio di competenze della Banca».
Il clima elettorale spinge il Monte nel tritacarne della polemica politica. «Mi aspetto che qualche Procura indaghi» su «una vicenda anche giudiziariamente imbarazzante», attacca il leader della Lega, Matteo Salvini. Che preannuncia una raccolta di firme per fare di Mps «insieme ad altre banche il terzo polo bancario»: «La banca più antica del mondo - dice - non merita questa fine».
Nel frattempo Unicredit ha definito la prima linea della funzione Digital & Information guidata da Jingle Pang. «Un ulteriore passo in avanti» della banca, hanno scritto Pang e Orcel, che garantirà «una maggiore semplificazione delle nostre attività digitali e di innovazione». —
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