Muore a tredici anni in Odontoiatria dramma davanti agli occhi dei genitori

Avrebbe festeggiato il traguardo dei quattordici anni il prossimo primo aprile, invece la sua breve vita si è fermata ieri mattina in un reparto di ospedale. È morto sotto i ferri Benjamin Tyler Bryant, giovane vicentino figlio di padre americano Mason Bryant e madre italiana, Simona Campana. Una morte tanto drammatica quanto improvvisa, avvenuta non nel corso di un’operazione ad alto rischio ma durante un intervento di routine, le cui ragioni verranno chiarite solo nei prossimi giorni.
i fatti
Il ragazzino è spirato attorno alle 10 al centro di Odontoiatria e Stomatologia del policlinico di via Giustiniani, stroncato da un arresto respiratorio che ne ha fatto fermare il cuore. Benjamin, che viveva con la famiglia a Costabissara, era affetto da una seria patologia neurologica che lo accompagnava dalla nascita, per la quale nei giorni scorsi si trovava ricoverato al vicino Hospice pediatrico. Aveva in programma una serie di visite specialistiche: tra queste c’erano un paio di interventi dentistici, uno già effettuato e quello fissato per ieri mattina. Nell’ambulatorio il ragazzino si sarebbe dovuto sottoporre all’estrazione di un dente molare.
L’INTERVENTO
Un’operazione consueta se non addirittura banale, che come da prassi si sarebbe svolta con l’utilizzo di un’anestesia locale per limitare il dolore del paziente. E in effetti l’estrazione in sé è andata a buon fine senza riscontrare particolari difficoltà da parte del medico che ha eseguito l’operazione. Il tredicenne entra nello studio, viene fatto accomodare sulla poltrona e subito gli viene fatta l’iniezione di anestetico. Con lui ci sono i genitori, il papà è un militare americano di stanza nel capoluogo berico, dove ha conosciuto la moglie vicentina. Sono accanto al lui, tranquilli nel pensare che pochi minuti dopo potranno riabbracciarlo e magari consolarlo per i dolori che seguono qualsiasi estrazione.
IL DRAMMA
Mai avrebbero invece pensato che il loro bambino da quella stanza sarebbe uscito su una barella. Senza vita. La prima fase dell’intervento procede senza intoppi di sorta. Il medico in qualche minuto estrae il molare e si prepara a ricucire la piccola ferita. A quel punto subentra il dramma, terribile e inaspettato. È ciò che ogni professionista teme: una crisi improvvisa e senza apparenti motivazioni. L’anestesia è locale, Benjamin dovrebbe restare vigile, invece dà i primi segni di difficoltà a respirare, in pochi istanti va in sofferenza respiratoria, le risposte agli stimoli diminuiscono.
i soccorsi
Il personale medico si allerta immediatamente, c’è anche il supporto di un anestesista per controllare la sedazione del giovane paziente. Il ragazzino è attaccato alla maschera dell’ossigeno, eppure il suo respiro è ormai flebile. Scattano le manovre salva vita con il massaggio cardiaco per stimolare il cuore e farlo tornare a un battito regolare. Lottano con tutte le forze e gli strumenti a disposizione per salvare Benjamin, la rianimazione va avanti per lunghi, interminabili minuti. Nonostante tutto però il tredicenne non si riprende. Non respira, i battiti del cuore sono ormai ridotti a un soffio, non dà segni di ripresa. E non si riprenderà più Benjamin, che a metà mattina viene dichiarato morto.
gli accertamenti
Non resta altra scelta, è ormai accertato che la sua giovane e sfortunata vita si è fermata in quel reparto, uno dei tanti centri di eccellenza del policlinico padovano. La causa dell’improvviso e fatale malore viene ricondotta a un arresto respiratorio con conseguente arresto cardiocircolatorio: resta da capire perché il cuore del tredicenne abbia improvvisamente smesso di battere senza reagire nemmeno alle tempestive stimolazioni. Se la crisi sia dipesa dalla grave patologia pregressa piuttosto che da qualche problema nelle fasi dell’anestesia o dell’intervento solo l’autopsia potrà stabilirlo, ma al momento non è noto se e quando l’esame avrà luogo. Resta il dolore inspiegabile di una famiglia che ha dovuto assistere inerme alla tragica morte del figlio, la cui vita era già stata messa alla prova dalla disabilità. La giornata di ieri all’interno del reparto è stata dominata dallo sgomento per quella scomparsa inaspettata. Si attendono ora gli sviluppi del caso: l’Azienda ospedaliera con tutta probabilità avvierà un’indagine interna e intanto ha segnalato alla Procura l’accaduto. —
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