Mutolo a Canale Italia «Nel 1974 dovevamo rapire Berlusconi»
«Era il ’74. Eravamo pronti. Avevo formato e dovevo guidare una squadretta di giovani mafiosi, eravamo tutti siciliani. Dovevamo rapire Silvio Berlusconi e ci trovavamo già in Lombardia. Era pronto anche un magazzino dove sarebbe stato tenuto quello che, mi era stato spiegato, era il costruttore di Milano 2. In realtà io non sapevo chi fosse Berlusconi. Dovevamo solo eseguire un ordine di Cosa Nostra. Poi, all’improvviso, mi chiamarono, prima don Tano Badalamenti e dopo Stefano Bontade: erano agitati, mi dissero di riportare tutta la squadretta subito in Sicilia. Non ho mai capito perché e nessuno dei vertici di Cosa Nostra me l’ha spiegato… ».
Telefonata a sorpresa, ieri, durante la diretta su Canale Italia (Italia 53) condotta da Gianluca Versace: si parlava dei 25 anni dalla strage di Capaci e in studio c’era uno dei poliziotti della scorta, Luciano Tirindelli: dall’altro capo del filo, “Nicola da Roma”. Che poi svela la vera identità: “Sono il pentito Gaspare Mutolo”, cioè uno dei più importanti “collaboratori di giustizia” di Cosa Nostra, arrestato nel ‘65.
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