Nave Zenith in avaria Duemila bloccati in mare

CHIOGGIA. Una vacanza da Odissea per duemila turisti imbarcati sulla Zenith, bloccati al largo di Chioggia per un incendio scattato alle 3.48 della notte tra lunedì e martedì. I passeggeri sono stati buttati fuori dalle cabine e costretti a salire sul ponte più alto della nave. La sala macchine della Zenith era andata a fuoco. La nave da crociera della spagnola “Pullmantour” era da Ravenna con destinazione Dubrovnik in Croazia. In quel momento si trovava a 17 miglia davanti a Chioggia. L’incendio è stato spento dal personale della nave, già prima dell’arrivo dei soccorsi, ma da quel momento è iniziata un’Odissea per gli oltre 1600 passeggeri rimasti sui ponti fino a quando la nave, a tarda sera, ha attraccato al “molo A” del porto commerciale di Marghera.
L’allarme. Sono le 4.05, quando la sala operativa della Capitaneria di Porto di Venezia riceve il segnale di allarme tramite Dsc (Distress sistem call) della nave da crociera Zenith (di bandiera maltese), con 1672 passeggeri e 603 persone di equipaggio, in navigazione da Ravenna. La sala operativa contattava immediatamente la Zenith, che si trovava a 17 miglia da Chioggia. Il comandante riferiva di aver avuto un principio d’incendio in sala macchine prontamente spento dall’equipaggio. Incidente che comprometteva il motore: la nave non poteva muoversi ed era rimasta al buio. Svegliati i passeggeri sono stati riuniti nei punti di ritrovo nei ponti e a tutti è stato fatto indossare il giubbotto salvagente in vista di una possibile evacuazione. Già pronte le scialuppe per essere calate in mare. Sono stati attimi di panico perché la nave era al buio: molte persone gridavano e il personale di bordo ha avuto non poche difficoltà a mantere i passeggeri calmi. Per fortuna non è stato necessario evacuare la nave. La gran parte sono spagnoli, ma ci sono anche francesi, sudamericani e portoghesi.
I soccorsi. La sala operativa della Capitaneria di Porto di Venezia disponeva l’invio sul posto delle motovedette Cp833 di Venezia e della Cp826 di Chioggia, oltre che della motobarca VVF1171 dei vigili del fuoco di Venezia ed il rimorchiatore “Marina Mc” della “Panfido”. Giunti sul posto i soccoritori, uomini della Guardia Costiera e una squadra dei vigili del fuoco di Venezia salivano a bordo della “Zenith” per favorire un “filo” diretto tra il comandante e la sala operativa del “Maritime rescue sub center”, di Venezia e verificare se tutte le procedure di sicurezza erano state rispettate. A fuoco era andata la turbina del motore di destra. Oltre a non muoversi la nave era priva di energia elettrica. Verso le 8 sono saliti dei tecnici della compagnia armatrice per cercare di sistemare il motore e garantire l’alimentazione elettrica. In quel momento non si escludeva nemmeno la possibilità che il motore ripartisse e la nave potesse raggiungere il porto di Venezia con i propri mezzi. A bordo sono saliti anche i tecnici dell’Ente di Classificazione con il compito, una volta riparato il guasto, di verificare se la nave potesse riprendere la navigazione in sicurezza. Ma non è stato possibile far ripartire il motore.
Lunghe ore di attesa. Per i passeggeri è iniziata un’Odissea. Infatti non hanno potuto più rientrare nelle cabine e oltre 2200 perone hanno usufruito dei pochi servizi igienici, diventati inservibili in breve tempo. Per la mancanza di energia elettrica le cucine non potevano funzionare e quindi l’equipaggio ha servito dei pasti freddi, praticamente dei panini. Durante tutto il periodo di black out e del traino in porto la Zenith è stata scortata da Capitaneria di Porto, vigili del fuoco, Guardia di Finanza e carabinieri.
La fase finale. La Capitaneria di Porto che ha coordinato le operazioni di soccorso ha quindi deciso di far rimorchiare la Zenith a porto a Marghera, il più vicino e attrezzato per accogliere un «bastimento» di oltre 47mila tonnellate di stazza. Sul posto sono stati fatti intervenire quattro rimorchiatori: Hippos, Angelina C, Marina MC e Ivonne C. La nave è stata fatta attraccare alla banchina Liguria del “molo A” gestito dalla Vecon. Per farle spazio la Vecon ha spostato due portacontainer attraccati e sospeso l’attività. Quindi la “Pullmantour” ha organizzato il rientro dei passeggeri con quaranta pullman che hanno portato al Marco Polo parte dei passeggeri. Qui sono stati fatti arrivare sei aerei partiti da Tessera con destinazione Madrid e Barcellona. I turisti non spagnoli sono stati ospitati in alberghi di Venezia.
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