'Ndrangheta, prima amministrazione controllata per un'azienda veneta: guai per la Cubi

La ditta opera nel settore della progettazione, riparazione e manutenzione di linee elettriche, in Italia ed all'estero, ed è titolare di commesse per circa 90 milioni di euro
Una della quattro donne, legate da parentela con il boss dei casalesi Michele Zagaria, arrestate dagli uomini del Centro Operativo Dia di Napoli e dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria perché ritenute responsabili di essere destinatarie di risorse del clan riservate al pagamento dello "stipendio" mensile agli affiliati, a Napoli, 13 dicembre 2017..ANSA / CIRO FUSCO
Una della quattro donne, legate da parentela con il boss dei casalesi Michele Zagaria, arrestate dagli uomini del Centro Operativo Dia di Napoli e dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria perché ritenute responsabili di essere destinatarie di risorse del clan riservate al pagamento dello "stipendio" mensile agli affiliati, a Napoli, 13 dicembre 2017..ANSA / CIRO FUSCO
PADOVA. Per la prima volta un'azienda con sede in Veneto è stata raggiunta dalla misura di prevenzione dell'amministrazione giudiziaria, disposta dal Tribunale di Venezia, perché ritenuta contigua alla 'ndrangheta. 
 
La Direzione investigativa antimafia (Dia) di Padova  ha dato oggi esecuzione al decreto emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale, ai sensi dell'art. 34 del Codice Antimafia. 
 
In amministrazione giudiziaria è finita la ditta Cubi S.r.l., operante nel settore della progettazione, riparazione e manutenzione di linee elettriche, in Italia ed all'estero, titolare di commesse per circa 90 milioni di euro.
 
Il provvedimento emanato su proposta formulata congiuntamente dal Procuratore distrettuale di Venezia, Bruno Cherchi, e dal Direttore della Dia, colonnello Paolo Storoni, colpisce per la prima volta un'impresa avente sede in Veneto gestita, amministrata e rappresentata da persone ritenute contigue ad elementi di spicco della criminalità organizzata calabrese operanti nella provincia di Verona, riconducibili alle famiglie di 'ndrangheta Versace - Napoli - Albanese - Gerace, a loro volta coinvolte in rapporti con esponenti della famiglia Giardino, affiliata alla cosca di 'ndrangheta Arena - Nicoscia.
 
Di recente i fratelli Diego, Giuseppe e Francesco Versace sono stati destinatari della custodia cautelare in carcere nell'ambito delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Venezia (operazione "Taurus) che ha colpito la cosca Versace di Polistena (Reggio Calabria), un provvedimento cautelare aveva raggiunto anche Luca Cubi. 
 
LA NOTA DELL'AZIENDA

"Il Tribunale di Venezia, a seguito della richiesta formulata da Cubi S.r.l. e della Procura della Repubblica, ha disposto l’amministrazione giudiziaria dell'azienda per un periodo di nove mesi. È stato nominato quale amministratore giudiziario, in affiancamento all’attuale management della società, un professionista veneto di alto profilo con competenze specifiche e di gestione di aziende di rilevanti dimensioni" recita una nota dell'azienda.

"La decisione del Tribunale ha come immediata conseguenza quella di far venire meno ogni effetto del provvedimento disposto dalla Prefettura di Verona in merito all'interdittiva antimafia con conseguente immediato ritorno alla piena operatività della società anche nei confronti del settore degli appalti pubblici. Il compito dell’Amministratore Giudiziario è quello di affiancare gli organi sociali nella ricognizione di eventuali miglioramenti o modifiche dell’assetto organizzativo, favorendo la valorizzazione del know out aziendale e delle risorse umane tecniche ed organizzative che hanno contraddistinto da sempre l’azienda. Si tratta di una nomina nel solco del percorso societario e gestionale già intrapreso dalla società, necessario per mantenere i margini di fatturato e redditività degli anni passati che hanno visto l’azienda imporsi come importante player a livello nazionale nella realizzazione e manutenzione di impianti tecnologici".

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