Nella Lega Nord è l'ora degli "under 45"

La festa in disco è già prenotata per martedì 13 aprile, a partire dalle 22.30: appuntamento all’Old Fashion Cafè di Milano per salutare la vittoria elettorale. Quelli dell’Mgp, Movimento giovani padani, sezione lombarda, si preparano a brindare al risultato ottenuto dalla Lega alle regionali, ma pure allo svecchiamento dei quadri. Che è una costante in tutto il Nord, e non da oggi: l’onda lunga degli “under 45” garantisce al Carroccio quel ricambio che è invece così carente negli altri partiti. E che rappresenta uno dei motivi dell’impetuosa affermazione leghista, con consensi triplicati negli ultimi quattro anni (dal 4,6 delle politiche 2006 al 12,3 delle regionali 2010).


Calici in alto per i lombardi, che in lista avevano la scorsa settimana ben otto candidati con meno di 35 anni, e che hanno visto uno di loro Leletto col massimo delle preferenze a Brescia, anche se la differenza l’ha fatta il nome, anzi il cognome: Bossi Renzo, figlio di, classe 1988. Con lui, figure emergenti come Fabrizio Cecchetti, 35 anni, di Milano, o Angelo Ciocca di Pavia e Yari Colla di Monza, 37enni entrambi.


Ma non è un fenomeno di oggi: in Parlamento siede già dal 2006 Paolo Grimoldi, classe 1975, già coordinatore federale del movimento universitario padano. E soprattutto, c’è da ricordare che Giancarlo Giorgetti, laureato alla Bocconi, segretario della Lega Lombarda e tra i leader più apprezzati da Bossi (tanto da venire indicato come uno dei suoi possibili successori) ha appena 44 anni: in Parlamento c’è entrato che ne aveva appena 30, e a 35 era presidente della commissione Bilancio della Camera.


Anche in Piemonte l’onda verde è giovane, e ha dato un contributo significativo al combattuto successo di Roberto Cota, neo governatore: al punto che quest’ultimo ha già dichiarato che la sua giunta sarà fatta interamente di “under 40”. Ma è in Veneto che il rinnovamento dei quadri risulta da tempo più impetuoso, e che ha concorso non poco allo straordinario successo del Carroccio, salito al 35 per cento contro l’11 di quattro anni fa. L’età media del nuovo gruppo consiliare leghista, composto da 20 persone, è di 44 anni; sarebbe stato ancora più basso se non comprendesse due “over 60”, uno dei quali (Santino Bozza, artigiano della Bassa padovana) gode dell’amicizia personale di Bossi.


Il più giovane eletto dell’intero Nord è Nicola Ignazio Finco, 26 anni, consigliere comunale di Bassano, che ha raccolto poco meno di 8mila preferenze; per fare un paragone, i più giovani nel Pdl e nel Pd veneti, Elena Donazzan e Andrea Causin, hanno entrambi undici anni più di lui. Ma pure i big leghisti veneti rientrano nell’area degli “under 45”, a partire dal neo governatore Luca Zaia, che di anni ne ha 42 (e 41 sono quelli del rampante sindaco di Verona Flavio Tosi). A quota 43 arriva Franco Manzato, trevigiano, che nella passata legislatura ha fatto il vice di Galan. Quest’ultimo ha un ruolo-chiave nel ricambio generazionale. E’ lui l’artefice e l’organizzatore di una scuola-quadri operativa già da quattro anni alle porte di Padova, e che ogni anno sforna 250 nuovi allievi, in larghissima prevalenza giovani. A questo serbatoio il partito ha copiosamente attinto, e continua ad attingere, sperimentando i ragazzi sul campo.


Un ultimo aspetto dei giovani leghisti riguarda, oltre all’anagrafe, la professione: un elenco in cui figurano avvocati come infermieri, architetti come periti meccanici, artigiani come agenti di commercio. Uno spaccato della società che riflette tra gli eletti la composizione degli elettori. Grazie ai quali il Carroccio si è messo a correre.

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