No No No Risparmiatori truffati

VENEZIA
Ben 10.000 domande di accesso al Fondo indennizzo risparmiatori (Fir) rischiano di essere cestinate per mancanza di integrazione da parte dei risparmiatori. A lanciare l’allarme è l’associazione Ezzelino III da Onara, che stima in Veneto intorno alle 6.000 domande a rischio. La commissione della Consap sta procedendo al controllo delle 144mila domande inviate. Ad oggi ne ha controllate 65mila, tutte quelle arrivate nel 2019. E per 10mila è necessaria un’integrazione. Il risparmiatore, avvertito via mail, ha tempo 60 giorni per integrare la domanda e far proseguire l’iter per accedere ai fondi. Ma nel caso non risponda la domanda viene respinta. La segreteria tecnica della Consap ha poi messo in atto il preavviso di rigetto, ovvero consente altri 14 giorni per la risposta, poi sarà rigettata definitivamente.
«Le ragioni perché la gente non risponde possono essere varie, tra queste c’è chi purtroppo è morto, come alcuni dei nostri associati da Bergamo e Brescia – spiega Patrizio Miatello, presidente dell’associazione padovana -, e i figli ovviamente hanno altro cui pensare in quei momenti. Nelle ultime settimane stiamo andando casa per casa spiegare la cosa. Fortunatamente per fare la successione ai fini del fondo Fir non serve il notaio, e relativi costi, si può andare in Comune e fare l’autocertificazione dell’atto di notorietà per successione. E accedere così al fondo».
Ad essere travolti dal crollo delle 11 banche sono stati 322mila risparmiatori in Italia. Di questi solo 144mila hanno fatto domanda di accesso al Fir che attinge 1,5 miliardi dai conti dormienti per pagare gli indennizzi. Ad oggi sono 15mila i risparmiatori a livello nazionale che hanno già ricevuto il bonifico di anticipo. Non è ancora operativa la norma che permette il pagamento dell’intero indennizzo. Il lavoro della Consap prosegue spedito e il cambio di governo non cambierà nulla. Stesso discorso per la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario presieduta da Carla Ruocco (M5S). «La commissione di inchiesta prosegue i suoi lavori - conferma il deputato pentastellato della commissione Bilancio e Finanze alla Camera Raphael Raduzzi - in quanto essendo commissione parlamentare le cariche dei componenti non cambiano in funzione dei diversi assetti governativi. Anche il Fondo Indennizzo Risparmiatori, che è legge e sta già indennizzando, andrà avanti». —
nicola brillo
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