Offese Kyenge Stival indenne no a dimissioni

VENEZIA. Daniele Stival (nella foto) è uscito indenne dalla fossa dei leoni consiliare. La richiesta di dimissioni dell’assessore leghista - che aveva insultato sul Facebook il ministro dell’integrazione Cecile Kyenge: «Paragonarla a un orango, come fa Calderoli, è un offesa a questo povero animale indifeso» - è stata bocciata dall’aula: 22 i noi della maggioranza Lega-Pdl; 19 i sì dell’opposizione, cui si è aggiunto quello dell’ex leghista Santino Bozza, che ha ricordato la condanna subìta dalla militante padovana Dolores Valandro rinfacciando al detestato segretario Tosi “due pesi e due misure”. Astenuto il pidiellino Nereo Laroni, che ha definito «insufficienti» le scuse presentate da Stival perché «recidivo» in materia (nel 2011 aveva invocato i mitra contro i barconi di profughi). Durissimi i toni del Pd: «Frasi vergognose e razziste, incompatibili con un ruolo istituzionale», secondo il capogruppo Lucio Tiozzo, spalleggiato da Stefano Fracasso che ha citato per l’occasione il «Manifesto della razza» firmato nel 1938 dagli scienziati fascisti. Lo speaker della Lega, Federico Caner, ha parlato di «errore sanato», attaccando invece Kyenge, rea di essere entrata clandestinamente in Italia e di progettare «un’invasione del nostro Paese con l’aiuto del centrosinistra». Reazioni indignate dai banchi di sinistra, poi l’autodifesa di Stival, che nel frattempo si è visto ritirare la (sola) delega all’immigrazione dall’infuriato Zaia: «Ho fatto una gran stupidata e me ne sono scusato umilmente con il ministro e con il governatore», ha esordito «ma il mio lavoro di tre anni con le associazioni di immigrati parla per me, molti di loro in queste settimane mi hanno espresso solidarietà, ho sempre creduto nel rispetto della persona e sentirmi definire razzista mi dà il vomito. L’attacco della sinistra è stato ipocrita e strumentale».
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