Olimpiadi, il governo promette fondi. Ad: in ballo Mockridge, Novari, Baldan

Vertice a Verona, il ministro Spadafora, sollecitato da Zaia, assicura: «Porterò la legge olimpica in Cdm entro novembre»
(S-D) Il presidente del CONI Giovanni Malagò, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia durante la riunione del comitato organizzatore delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, Verona, 7 ottobre 2019. ANSA/FILIPPO VENEZIA
(S-D) Il presidente del CONI Giovanni Malagò, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia durante la riunione del comitato organizzatore delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, Verona, 7 ottobre 2019. ANSA/FILIPPO VENEZIA

VERONA. Ai Giochi invernali 2026 il Governo non lesinerà «il sostegno in tutte le forme necessarie», inclusa l’erogazione di fondi, fin qui seccamente esclusa («Volete le Olimpiadi? Pagatevele») da Luigi Di Maio. A sancire il mutato atteggiamento è il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intervenuto alla riunione del comitato d’indirizzo Milano-Cortina a Veronafiere, accogliendo la sollecitazione diretta del governatore veneto Luca Zaia, l’esponente a 5 Stelle ha riconosciuto la dimensione «strategica» dell’evento, tale da richiedere un «impegno costante e adeguato» da parte dell’esecutivo. L’impegno, allora, è quello di «portare la legge olimpica all’attenzione del consiglio dei ministri entro novembre», assicurandole poi una corsia preferenziale sul versante parlamentare.

Sala guarda all’Expo

Si tratta di uno strumento legislativo cruciale per assicurare tempi certi e modalità operative più snelle agli organizzatori: dovrà includere nel dettaglio i previsti capitoli di competenza statale – sicurezza, circolazione doganale, copertura sanitaria, mobilità «ordinaria» – e le conseguenti voci di spesa, ma potrebbe comprendere anche il sospirato contributo finanziario. A gestire la poderosa macchina organizzativa sarà il ceo attinto dalla “rosa” illustrata ai “soci” dall’americana Spencer Stuart, l’agenzia di “cacciatori di teste” incaricata di dare un volto e un nome al profilo tracciato: esperienza d’impresa e di marketing, curriculum internazionale, conoscenza delle lingue, estraneità alla politica. La dozzina di figure di partenza è stata via via dimezzata e infine (si apprende da fonti romane) ristretta a una short list composta da tre manager: Tom Mockridge, 64 anni, giornalista e imprenditore neozelandese trapiantato nel Belpaese, già amministratore delegato di Sky Italia e del colosso Virgin Media; Vincenzo Novari, genovese di 60 anni, in passato ad di Omnitel fondatore di Andala e SoftYou, oggi special advisor Italia per CK Hutchinson; e il veneziano Alberto Baldan, 59 anni, già a capo di Rinascente, ora ad di Grandi Stazioni Retail.

Compensi e prestigio

Vantano credenziali rilevanti a fronte di un’offerta (tra i 4 e i 500 mila euro annuali dal 2020 al 2026) inferiore agli standard di mercato, ma accompagnata da una prospettiva di grande visibilità e prestigio: «Hanno manifestato interesse e disponibilità, a breve li incontreremo e scioglieremo la riserva: visto il livello delle proposte, dovunque caschi, caschi bene», il commento (a nomi ancora secretati) di Beppe Sala. Secondo il sindaco di Milano «il prescelto dovrà avere ampia autonomia e riferire esclusivamente al Cda, nel quale la politica e il mondo del Coni saranno ampiamente rappresentati». Sullo sfondo, il modello (vincente) dell’Expo... «È stata un riferimento, e quindi c’è anche l’esempio per ragionare su quello che abbiamo fatto».

Ghedina: nuovo clima

Favorevoli, pur con accenti diversi, i commenti dei partecipanti. Zaia, soddisfatto dell’impegno ministeriale ad aprire i cordoni della borsa secondo un cronoprogramma condiviso, si dice convinto che «sarà una splendida avventura, una grande manifestazione di civiltà e fratellanza sportiva che lancerà l’Italia sul palcoscenico mondiale». «Fin qui c’è stato scarso interesse da parte del Governo, discorsi più formali che sostanziali, speriamo che questo incontro segni una ripartenza», le parole del governatore lombardo Attilio Fontana. Anche il sindaco di Cortina d’Ampezzo, Gianpietro Ghedina, coglie un clima mutato: «Nelle prime riunioni a Palazzo Chigi avevo la sensazione che i Giochi fossero un intruso sgradito, ora c’è maggiore attenzione da parte del ministro. Auguriamoci che alle parole corrispondano i fatti».

Di «occasione per i territori» parlano, all’unisono, i presidenti della Province autonome Maurizio Fugatti (Trento) e Arno Kompatscher (Bolzano): a fronte del loro impegno – ciascuno metterà a disposizione un impianto tirato a lucido e concorrerà (pur in misura modesta) alle garanzie finanziarie – hanno chiesto e ottenuto una rappresentanza in cda.

Trento-Bolzano in cda

E Giovanni Malagò? La vecchia volpe del Coni è uscita dal conclave veronese con il sorriso sulle labbra: «Qui ci sono persone che hanno storie diverse, qualcuno nella politica, qualcuno fuori, ma il gioco di squadra esiste. La stesura della governance procede spedita, la triade individuata risponde ad elevati requisiti di competenza, sono serenamente soddisfatto perché abbiamo una scadenza che è fissata alla fine di novembre e stiamo lavorando in un clima di grande propositività».

Che altro? Al momento, i Giochi 2026 possono contare sui 925 milioni di dollari stanziati dal Cio e sulle garanzie, pari a 230 milioni di euro, sottoscritte da Lombardia e Veneto. Se il budget di spesa lieviterà, lo sapremo presto: prossimo meeting “tecnico” a Milano, quindi l’appuntamento di novembre al ministero per tirare le somme. Staremo a vedere.—

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