Oltre 150 mila diverse piante per le dune di Jesolo e Caorle
JESOLO. Si chiama Life Redune il progetto dell’Università di Ca’ Foscari che sarà presentato venerdì alle 9.30 all’Auditorium Mainardi e che prevede il ripristino delle dune quale difesa naturale della costa dalle mareggiate. Dune che sono in grave sofferenza: il 90% di habitat risulta a rischio a causa del turismo. C'è chi vi cammina e le calpesta, distruggendo la flora attorno alla quale si formano; altri si accampano con ombrelloni e asciugamani. Il loro equilibrio è molto delicato e facile da compromettere.
In quattro anni di studio e lavori saranno piantate 150 mila piante proprio per ripristinare il sistema protettivo. Lo studio ha come punto di partenza il dicembre 2017, quando una mareggiata provocò danni alla costa veneta stimati in un milione e mezzo di euro. Naturale difesa contro questi eventi estremi sono appunto i sistemi di dune, che diventano autentiche barriere di sabbia costruite dalla vegetazione. Il progetto europeo del programma Life Redune (www.liferedune.it), coordinato dall’Università Ca’ Foscari Venezia, con partner la Regione, l’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario e aziende specializzate nella ricostruzione degli habitat vuole essere una risposta. Interesserà in particolare le aree costiere dei comuni di Cavallino-Treporti, Jesolo, Eraclea, Caorle e San Michele al Tagliamento. Si cercherà di collegare tre chilometri di dune distrutte dal calpestio dei turisti, riqualificare più di 80 ettari di habitat dunali, mettere a dimore oltre 150 mila piante. E costruire un chilometro di passerelle più 10 di recinzioni. Sarà sperimentato l’uso di droni per il monitoraggio ambientale e sviluppato un metodo per controllare il proliferare di una specie vegetale aliena e invasiva, la Oenothera stucchii. (g.c.)
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