Padova. Fu autore di un delitto clamoroso, si diploma in carcere con il massimo dei voti

Nel 2002 Andreas Kristler in preda all'alcol violentò e uccise un'anziana. Ha affrontato la maturità da detenuto, nel carcere Due Palazzi, consegendo il punteggio di 100
Andreas Kristler
Andreas Kristler
Nella notte di Pasqua del 2002, Andreas Kristler, allora diciannovenne e ubriaco fradicio, violentò e uccise a calci e a pugni Anna Maria Fronthaler, una donna di 74 anni, sua vicina di casa a Valle San Silvestro (Dobbiaco). Per questo brutale delitto il giovane - che svolgeva il servizio militare negli alpini - fu condannato in primo grado a 18 anni di reclusione, pena ridotta a 15 anni e 8 mesi in appello.


Ieri, a otto anni di distanza, l'altoatesino ha affrontato un nuovo "giudizio", stavolta con esito del tutto positivo: detenuto nel carcere Due Palazzi, ha superato l'esame di maturità conseguendo il punteggio di 100, il massimo dei voti. Ora è in possesso di un diploma tecnico-commerciale, frutto di cinque anni di frequenza - nel penitenziario - dei corsi dell'Itc «Antonio Gramsci». Nella particolare sessione d'esame altri detenuti - Enrico Milan, Michele Talamo, Giuliano Tasca, Gaetano Trainiti, Gelindo Angelo Vian, Labus Jovica, Noja Falet Alexandro, Walter Sponga, Vicente Barata Paulo - hanno sostenuto e superato le prove di maturità ma Kristler è stato l'unico "centino".


Gli agenti di polizia penitenziaria, che in questi anni hanno imparato a conoscerlo, definiscono «esemplare» la sua condotta, ispirata a «sincero pentimento» per il crimine commesso. Un caso, il suo, finito in prima pagina perché gli investigatori del Ris di Parma - decisi a risalire all'omicida - dopo aver individuato tracce di sperma sul cadavere, proposero l'esame del Dna a tutti i 500 maschi di Valle San Silvestro. Tra loro, accettò di sottoporsi al test anche il padre di Andreas, Jacob, il cui sangue si rivelò compatibile con quello dell'assassino al 50%. A questo punto al figlio, interrogato più volte, non restò che confessare.
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