Padova, pavimentazione da rifarevia Dante chiusa al traffico un'altra volta

Da martedì a fine agosto di nuovo divieto di transito: torna il cantiere. Le spese dei lavori saranno a carico dell’impresa Rossi di Galatea, che l’anno scorso eseguì l’intervento malamente
Via Dante chiusa per lavori un anno fa
Via Dante chiusa per lavori un anno fa
PADOVA. A volte ritornano, scontentando commercianti e residenti della zona, ma inevitabili. Via Dante rimarrà chiusa da martedì prossimo fino alla fine di agosto: si dovrà rifare la pavimentazione in porfido dall'altezza dell'incrocio con corso Milano fino a Ponte Molino.


Non si tratta di un «ritorno al passato» o di un errore di anno, ma di un regalo non gradito fatto dalla ditta R.C. snc Rossi Cristian e Daniele all'Amministrazione comunale. L'impresa di Galatea, in provincia di Forlì, che l'anno scorso sistemò sottoservizi, pavimentazione e luci del «boulevard» di via Dante (per un importo di 150 mila euro) ha eseguito in malo modo i lavori di stuccatura delle pietre che formano il fondo stradale. Tanto, che dodici mesi dopo, bisognerà chiudere la strada per lo stesso periodo di tempo per rifare la pavimentazione.


«Ovviamente tutte le spese saranno a carico della ditta che ha riconosciuto la propria responsabilità - spiega un altro Rossi, il vicesindaco Ivo, non propriamente felice - Quindi siamo costretti a chiudere la strada negli stessi mesi estivi, forti dell'esperienza dello scorso anno quando riuscimmo a gestire bene il traffico. E ora c'è anche un Sarpi-Dalmazia in più, per veicolare parte delle vetture che si dirigono verso la zona dell'Arcella».

Dall'inizio dei lavori, in via Dante potranno entrare solo i pedoni e i veicoli dei residenti delle case circostanti, a seconda dell'avanzamento dell'intervento o da corso Milano o dal lato di Ponte Molino. Mentre in Riviera dei Mugnai verranno rimessi i parcheggi gratuiti, in modo da garantire anche gli abitanti che dovessero avere l'accesso bloccato temporaneamente dal cantiere che si sposterà man mano verso Ponte Molino.


L'assessore alle Manutenzioni Andrea Micalizzi spiega le cause del problema. «Per chiudere più in fretta possibile, l'azienda ha stretto un po' troppo i tempi, mentre il materiale usato per la stuccatura avrebbe avuto bisogno di più giorni di riposo - ricorda - E anche le alte temperature hanno contribuito a un fissaggio molto meno efficace». Quindi sono comparse le prime fessure, già avvistate poco dopo la fine dell'opera. Tenute sotto controllo dal settore Manutenzioni che alla fine, visto anche l'elevato afflusso di traffico, ha deciso di chiedere il rifacimento del fondo. In Comune si è anche pensato se aprire o meno un contenzioso per il risarcimento con la ditta, ma alla fine è prevalsa la via più veloce e comunque senza esborso di ulteriori soldi. I lavori comporteranno pure la deviazione dei percorsi delle linee Diretto Piazze, 6, 9, 15 degli autobus di Aps, che aggireranno la chiusura mantenendo gli stessi capolinea.

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