Pam, divorzio ai piani alti Addio dei Giol a Gecos

VENEZIA. Cambia l’assetto proprietario del Gruppo Pam, uno dei primi gruppi della grande distribuzione italiana. Fondato da Tito Bastianello, Giovanni Paolo Giol e Giancarlo Dina nel 1958, il gruppo Pam è controllato dalla finanziaria Gecos spa, le cui quote sono ripartite ancor oggi tra le tre famiglie fondatrici. Adesso la famiglia Giol ha deciso di lasciare la finanziaria, a pochi mesi dalla scomparsa dei fratelli Giampaolo e di Alberto Giol, per dedicarsi a nuove attività in campo finanziario. Le altre due famiglie, informa una nota, continueranno a portare avanti il progetto del gruppo Pam, rilevando «gradualmente» le quote in possesso alla famiglia Giol.
Il gruppo Pam (acronimo di Più a meno) realizza ricavi per 2,486 miliardi di euro ed ha registrato nel 2013 un utile netto di 13,7 milioni di euro. Conta ben 468 punti vendita a gestione diretta e 142 in franchising. Complessivamente, lavorano per il gruppo veneziano della grande distribuzione più di undicimila persone. Le seicento insegne del gruppo abbracciano i supermercati Pam, gli ipermercati Panorama e discount a marchio In’s mercato e nel settore della ristorazione la catena Brek. La holding Gecos detiene anche il 50% della catena retail aeroportuali Nuance.
«La famiglia Giol da tempo aveva manifestato il desiderio di intraprendere altre iniziative, e, in armonia con le famiglie Bastianello e Dina ha definito un accordo per la progressiva uscita dall'azionariato della società - informa una nota diffusa ieri sera – . Le famiglie Bastianello e Dina, che continueranno a dedicarsi allo sviluppo di uno dei gruppi oggi leader in Italia nel campo della grande distribuzione organizzata salutano la famiglia Giol ringraziandola per il contributo dato per lo sviluppo dell’azienda».
La storia del Gruppo Pam è indissolubilmente legata alla figura di Tito Bastianello, scomparso nel settembre 2005 all’età di 75 anni. È lui che, con gli amici d’infanzia Giol e Dina, mette in piedi uno dei più importanti gruppi della grande distribuzione. L’intuizione fu quella di importare il modello americano dei supermercati in Italia, seguendo le orme di Bernardo Caprotti, il patron di Esselunga.
Adesso i supermercati veneziani - la sede legale è a Spinea - sono radicati nel Veneto, Friuli, Emlia, Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio ma con presenze pur meno capillari anch e in Umbria, Liguria, Trentino e Abruzzo. Ora a capo di Gecos c’è il figlio di Tito, Arturo Bastianello.
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