Peculato, indagine su Mantoan 5 Stelle: «Basta con le auto blu»

Berti: «Politici e manager regionali usino vetture proprie e chiedano il rimborso» Ruzzante (Leu): «Telecamere dappertutto? Allora controlliamo anche i potenti»
Conferenza stampa con il Dottor Mantovan
Conferenza stampa con il Dottor Mantovan



Neanche l’euforia per il successo del Milan (del quale è un tifoso acceso) l’ha indotto a rompere il silenzio. Domenico Mantoan, il direttore dell’Area sanità e sociale del Veneto, non commenta l’indagine per peculato avviata a suo carico dopo una denuncia della Guardia di Finanza che gli contesta l’uso improprio dell’auto blu: atteso ad un appuntamento personale all’hotel Sheraton di Padova, avrebbe deviato di qualche chilometro rispetto al tragitto di lavoro. Oggi l’udienza preliminare davanti al gip di Vicenza: il pubblico ministero chiederà l’archiviazione del caso (ritenuto irrilevante sul piano penale) e la circostanza induce il difensore a confidare nel proscioglimento. Si vedrà.

un potere crescente

La questione, però, rimbalza nell’aula del consiglio regionale, con l’opposizione divisa tra la tentazione di graffiare e il silenzio prudenziale. In assenza di un assessore alla sanità (alle dimissioni di Luca Coletto, diventato sottosegretario alla Salute, è seguito l’interim del governatore Luca Zaia) il potere di Mantoan è all’apice; così Jacopo Berti, l’alfiere dei 5 Stelle, ne fa una questione di principio: «Mantoan è persona capace ma purtroppo incappa per la seconda volta in un guaio con la vettura di servizio. E se questo episodio può sembrare poca cosa, il precedente, l’investimento mortale davanti allo Iov da parte del suo autista che guidava in contromano, è stato grave. Allora diciamo basta alle auto blu e ai conducenti stipendiati dalla Regione, sono il simbolo di vecchi privilegi, odorano di casta. Politici e manager, come avviene in tutte le aziende, utilizzino i mezzi propri per assolvere agli impegni di lavoro e, legittimamente, siano rimborsati delle spese sostenute».

l’assessore fantasma

Chi ci scherza sopra (ma non troppo) è Piero Ruzzante, che in aula coglie la palla al balzo: «Stiamo discutendo la proposta della Lega di piazzare telecamere in asili, materne, case di riposo, istituti di riabilitazione, dappertutto», osserva il consigliere di Leu «ma perché la videosorveglianza dev’essere limitata ai lavoratori? Perché non controlliamo anche ciò che accade negli uffici degli alti dirigenti e magari, basta una webcam, nelle auto blu a loro disposizione?» . Nel merito, la “pecora rossa” di Palazzo Ferro-Fini distingue tra l’episodio in sé e i contorni istituzionali: «È assai probabile che Mantoan sia prosciolto ma perché, nel dubbio, la Regione non si è costituita parte civile nell’istruttoria? E chi risponde dell’accaduto? L’assessore che non c’è? Lanzarin che finge di esserlo? Zaia che regna ma non governa?» .

in attesa di sviluppi

Silenziosi i leghisti, altrettanto il Pd: «È una vicenda poco chiara, attendiamo gli sviluppi», il laconico commento del capogruppo dem Stefano Fracasso, vicentino al pari dell’influente top manager.



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