Pedemontana, altro sequestro: «Frode nella galleria di Malo»

MALO (Vicenza). Nuovi guai per la Pedemontana veneta con la galleria di Malo che diventa un incubo giudiziario. La magistratura di Vicenza, ieri mattina alle 8, ha messo i sigilli alle arcate del tunnel sul lato Castelgomberto e anche su quello di Malo: quei 6 chilometri rischiano di diventare un’eterna incompiuta, il vero buco nero della superstrada a pagamento che collegherà Montecchio Maggiore a Spresiano.
I 94 chilometri saranno percorribili entro il 2020 ma il traffico dovrà uscire a Malo, superare il passo di Priabona e poi entrare sulla Pedemontana al casello tra Cereda-Brogliano-Castelgomberto. Un disagio destinato a durare almeno fino al 2021-22, salvo ulteriori sorprese negative nel corso delle indagini..
A Venezia i dirigenti della Regione e l’assessore De Berti non si fasciano la testa: la spada di Damocle della galleria pende sulla loro testa da tre anni, dopo l’incidente che è costato la vita a un operaio durante lo scavo del tunnel. Scattata l’inchiesta, sono partite le indagini con due sequestri, quello di ieri è il terzo, il più pesante perché blocca il cantiere.
Alle 8 del mattino, l’ingegnere Elisabetta Pellegrini, che guida la struttura di progetto della Pedemontana, era a Malo con i suoi collaboratori. Lei non parla, ma c’è una nota ufficiale. «Al concessionario Sis della Superstrada Pedemontana Veneta (Spv) è stata notificata un’ordinanza della Procura della Repubblica di Vicenza per il sequestro del cantiere della galleria di Malo.
L’ipotesi di reato è frode nell’esecuzione della galleria, a danno della Regione Veneto, per utilizzo di materiali non marchiati “CE” e miscele di calcestruzzo diverse da quelle previste dagli elaborati progettuali.
Come sempre, siamo pronti a collaborare con la Procura e a fornire tutto il materiale necessario alle indagini. Fatta questa premessa, riteniamo che il provvedimento non produca effetti particolarmente rilevanti rispetto ai tempi di realizzazione dell'intera opera».
Sulla stessa galleria gravano altri due sequestri. Il primo sul lato di Malo per un incidente mortale sul lavoro del 2016. Il secondo sul lato di Castelgomberto, dopo il cedimento del terreno avvenuto nel 2017 con una parte del torrente Poscola rifatto ex novo: entrambi i sequestri non sono stati risolti. L’intera superstrada procede a ritmi serrati con la conclusione prevista entro il 2020 mentre la galleria, in ritardo sul cronoprogramma, andrà dettagliatamente riprogrammata: i tempi sono legati all’indagine della Procura», scrive la Regione nella nota ufficiale.
Tra qualche settimana per digerire il boccone amaro, Zaia intende inaugurare il secondo tratto mentre in queste ore Massimo Follesa, che guida uno dei comitati popolari, chiede di allargare le verifiche anche alla galleria di Sant’Urbano a Trissino già realizzata, a pochi chilometri dalla Miteni. Ultimo nodo: il raccordo tra la A4 e la Pedemontana a Montecchio con il casello che non si può realizzare per i ritardi e i veti del Mit. —
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