«Pedemontana, nessun regalo Zaia lascia debiti per 39 anni»
padova. Non si ferma lo scontro tra Zaia e il Pd. Dopo il braccio di ferro sulla sanità e sulla quota di partecipazione ai privati, ora si apre il fronte della Pedemontana, che il governatore ha indicato come il regalo ai veneti per il 2020 nel suo messaggio in tv la sera di San Silvestro. «Più che un regalo si tratta di un moderno Cavallo di Troia», afferma Laura Puppato, ex senatrice ed ex capogruppo Dem a palazzo Ferro Fini prima di sfidare Bersani alle primarie.
Sono passati 17 anni dall’inizio delle procedure per realizzare la superstrada da Montecchio a Spresiano: l’impegno di non far pagare il pedaggio ai residenti si è dissolto come neve al sole, spiega l’ex senatrice trevigiana che rifà la storia dell’appalto e del contratto di servizio.
«Per i veneti saranno 39 anni di costi esorbitanti garantiti a bilancio, con una sola speranza che almeno una parte di quei 7/12 miliardi di euro messi nero su bianco da Zaia a favore della Sis (azienda costruttrice), vengano pagati dagli onerosi pedaggi della Pedemontana. Già la Sis, l’inadempiente Sis, salvata prima dal nostro governo con l’elargizione di ben 614,5 milioni di euro poi da Zaia con oltre 320 milioni di denaro pubblico neppure previsto dal contratto. Quel che è certo è che Zaia lascerà un ipoteca alle future giunte regionali, con un debito iscritto a bilancio sull’ordine di 300 milioni di euro l’anno. Restano invece sopra il tavolo di Zaia, 13 quesiti della Corte dei Conti privi di risposte e un numero spaventoso di incidenti per costruirla, con 1 ferito grave e 2 operai deceduti: basta con le menzogne», conclude Laura Puppato pronta a un ruolo da protagonista per le regionali.
Il Pd infatti tra qualche settimana dovrà decidere se organizzare le primarie di coalizione o se presentarsi con un candidato di bandiera alla sfida di maggio 2020 contro la Lega, pronta a riconfermare Luca Zaia. Il dibattito è aperto, con i sindaci civici di Padova, Belluno e Rovigo che hanno dato il via libera alla discesa in campo di Arturo Lorenzoni, vicesindaco di Padova. Se è evidente che né Giordani né Massaro e Gaffeo possono convincere il Pd ad accettare Lorenzoni, è altrettanto chiaro che tra i big prnoti a scendere in campo c’è anche Laura Puppato, che ha mancato l’elezione al parlamento Ue per un soffio. Moretti ce l’ha fatta e Variati è diventato sottosegretario agli Interni. Dei tre big resta solo lei: Bisato è pronto a inserirla nella rosa dei candidati presidente.
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