Petizione online contro la Casta

De Vido (Finint) firma e rilancia l’appello a imprenditori e finanzieri veneti

VENEZIA

«Un immediato provvedimento volto a dimezzare il numero di Parlamentari e l’immediata eliminazione del diritto all’indennità pensionistica dopo soli 35 mesi di attività parlamentare». È quanto sollecita una petizione on line sottoscritta da un gruppo di imprenditori tra i quali figura Andrea De Vido, amministratore delegato di Finanziaria Internazionale e socio di maggioranza della Save, la società cui fa capo il gruppo aeroportuale di Venezia e Treviso. Il quale ha rilanciato l’appello a un gruppo importante di imprenditori veneti. L’iniziativa, lanciata sul sito www.petizionepubblica.it, è rivolto al presidente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo ed esteso, per conoscenza, al presidente della repubblica Giorgio Napolitano e al residente della Corte dei conti Luigi Giampaolino. Fa riferimento a svariati articoli della Carta costituzionale, tra gli altri l’art. 3 che stabilisce compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini; e l’art. 4 che impegna la Repubblica a promuovere le condizioni che rendono effettivo questo diritto. «I cittadini sottoscrittori della presente petizione», si legge «in assenza di un esito veloce e positivo e di tutti gli interventi atti a garantire un graduale ed efficace abbattimento del debito pubblico, non esiteranno a fare ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’uomo».

E di costi della politica è tornato a parlare, ieri, anche Enrico Marchi. «Certo, sono pronto ad acquistare Btp e anche a pagare una eventuale patrimoniale – ha detto a margine della presentazione del nodo intermodale dell’aeroporto di Venezia – ma prima lo Stato dia il buon esempio». Marchi si infervora. «Io, come cittadino, mi sento preso in giro dalla politica. Proposte di legge per l’abolizione delle Province sono prese in giro. La casta tagli i suoi costi, gli italiani sono stanchi di portare sulle loro spalle tutta questa gente. E poi gli enti pubblici provvedano alle dismissioni. Prendete l’Autostrada Serenissima, guardate che fine ha fatto. La politica ha rovinato una società gioiello».

Rispetto alla firma del nuovo contratto di programma che Save attende dal 2003, Marchi conclude. «L’Enac l’ha dato l’ok, ora aspettiamo la firma di due ministri e del presidente del Consiglio. Qualunque governo, questo o uno nuovo, non potrà che prenderne atto. Aspettiamo fino ai primi mesi del 2012, poi siamo pronti ad assumere iniziative forti in aeroporto. Come la chiusura della metà dei varchi di sicurezza. Spero non si debba arrivare a questo».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova