Piano casa: esclusa ogni sanatoria

Già presentate 70 mila domande, investimenti stimati in 3 miliardi

VENEZIA. Circa 70 mila le domande presentate, tali da attivare investimenti pari a 3 miliardi di euro: queste le cifre, provvisorie ora, relative all’applicazione in Veneto del Piano Casa. La giunta veneta, nel corso dell’ultima seduta, ha ora adottato in via definitiva una circolare esplicativa, che fornisce indicazioni al fine di superare eventuali dubbi interpretativi e rendere uniforme l’applicazione delle recenti norme regionali. Nel darne notizia il vicepresidente e assessore al territorio Marino Zorzato sottolinea che il provvedimento risponde agli impegni di chiarificazione presi con le autonomie locali, ma che lo stesso Piano Casa è comunque sempre rimasto pienamente operativo. La circolare, che spiega dettagliatamente come si applica la legge, ha ottenuto il parere della competente commissione consiliare e sarà trasmessa ai comuni e alle Province sostituendo le precedenti. «L’ultima legge in materia», spiega Zorzato «ha apportato alcune rilevanti modifiche alla normativa del 2009 ma non ha introdotto un “nuovo piano casa”, prevedendo invece alcuni correttivi nel pieno rispetto delle vigenti disposizioni di tutela dell’ambiente e del paesaggio». Il Piano punta a migliorare la qualità abitativa nonchè favorire l’utilizzo dell’edilizia sostenibile e delle fonti di energia rinnovabili; incentivare l’adeguamento sismico e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici esistenti; incentivare la demolizione e ricostruzione in area idonea di edifici esistenti che ricadono in aree dichiarate ad alta pericolosità idraulica; favorire la rimozione e lo smaltimento della copertura in cemento amianto di edifici esistenti. Nella premessa viene evidenziato, tra l’altro, che gli edifici oggetto di intervento devono ovviamente essere stati realizzati in base a regolare titolo abilitativo, in quanto gli interventi edilizi consentiti dalla legge regionale non implicano alcuna forma di condono o sanatoria.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova