Piano cave, via libera ai tunnel di trachite

VENEZIA . In questo Veneto con le “campagne sterminate dai capannoni”, come scriveva Andrea Zanzotto, a fermare la gruviera delle cave scese in campo il “conte rosso” Carlo Fracanzani, nobile Dc di...
VENEZIA 27.06.2015.FOTOATTUALITA'.PALAZZO FERRO FINI. PRIMA SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE E PROCLAMAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE.
VENEZIA 27.06.2015.FOTOATTUALITA'.PALAZZO FERRO FINI. PRIMA SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE E PROCLAMAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE.

VENEZIA . In questo Veneto con le “campagne sterminate dai capannoni”, come scriveva Andrea Zanzotto, a fermare la gruviera delle cave scese in campo il “conte rosso” Carlo Fracanzani, nobile Dc di Este, che nel 1971 approvò la legge che bloccò l’assalto ai Colli Euganei. 47 anni dopo il centrodestra, figlio di Tremonti, volta pagina e inventa le cave a tunnel per estrarre la trachite dal parco dei Colli Euganei, terreno di caccia delle doppiette di Berlato affamate di cinghiali. La svolta è netta: «Non è possibile approvare una legge che blocca la libera iniziativa d’impresa» dice Massimo Giorgetti (Forza Italia) che ribatte ad Andrea Zanoni (Pd) che ingaggia un duro braccio di ferro per bloccare una «legge che spalanca le porte all’assalto del territorio. Siamo al colpo di mano, le Province sono espropriate di ogni potere decisionale, questa legge quadro fissa i principi generali e la prossima settimana arriva in aula il Prac, con le cubature concesse ai cavatori. Un disastro», dice il dem trevigiano cresciuto nei Verdi.

La sorpresa si trova all’articolo 32 della legge, che fissa le disposizioni in materia di “coltivazioni” di trachite del parco dei Colli Euganei». E’ una finezza linguistica scrivere che le pietre inerti sono “coltivate” come i fiori e le piante, per “umanizzare” l’assalto all’ambiente. Ma la sostanza non cambia. Claudio Sinigaglia, Pd, parla di colpo di mano: «La norma è stata inserita a febbraio, un fuori sacco che risponde alle richieste presentate da Confindustria, per salvare cinque aziende tra Zovon, Vo e Cervarese che producono la trachite per le piazze dei centri storici. Si vìola così in maniera palese la legge di salvaguardia del parco dei Colli”, spiega Sinigaglia. In aula Andrea Zanoni dà battaglia con una montagna di emendamenti bocciati con un rosario di “non è ammissibile”, oppure il “consiglio non approva”. Il braccio di ferro dura fino alle 7 di sera, poi tutti a casa e oggi il rush finale.La legge che porta la firma di Francesco Calzavara è figlia dell’ex assessore Maurizio Conte, passato dalla Lega alla lista Tosi e ora in Forza Italia ma a palazzo Ferro Fini guida il gruppo Veneto per l’autonomia.

«Abbiamo messo ordine a una situazione di caos o decennale, con la provincia di Treviso che aveva una riserva di aree da scavare superiore alla media del Veneto» spiega Conte. «L’anomalia è stata sanata. Non è previsto nessun ampliamento delle cave ma si punta a sistemare i siti compromessi, a partire dal territorio lunare di Valeggio sul Mincio nel Veronese». E l’assalto ai Colli Euganei? «Non esiste, è stata avviata una sperimentazione con l’estrazione della trachite in galleria per consentire a 5 aziende di proseguire la loro storica attività. Non è un business speculativo, si tratta di piccole attività fondamentali per la conservazione dei centri storici delle città. A Venezia è richiesta la trachite per le rive e i campielli e quando si posa il cemento, la Soprintendenza giustamente scalpita», spiega l’architetto Conte.

Alle 15 la seduta riprende con lo scontro sugli emendamenti, con Manuel Scarabel del M5S pronto a dare battaglia a fianco di Zanoni.

Il relatore Francesco Calzavara ribatte colpo su colpo: l’ex sindaco di Jesolo è un leghista preparato con buona dialettica e non teme le critiche di Pd e M5S. «Capisco che in aula debbono dare battaglia, ma questa legge è coerente con quella del consumo zero del suolo. Il principio cardine è il no assoluto a ogni nuova cava perché si punta ad ottimizzare quelle esistenti. L’altro obiettivo è la gestione a “km 0” del materiale asportato per ridurre l’inquinamento. Avremo meno camion sulle strade, le province di Vicenza e Treviso saranno autosufficienti e non dovranno più importare materiale dagli altri territori veneti. La ricomposizione ambientale sarà spesso a carico della Regione con sanzioni più pesanti a chi fa il furbo. E poi abbiamo ceduto molte delle nostre competenze alle Province proprio per evitare un nuovo centralismo regionale e lasciare massima autonomia nel rapporto con il territorio».

E la “grana” della trachite dal parco dei Colli Euganei? Calzavara la prende con filosofia come Conte. «Non è un colpo di mano della Lega al fotofinish, abbiamo accolto la richiesta dei comuni nel corso delle audizioni. Partirà quindi la lavorazione in tunnel, prassi consolidata in altre zone d’Italia: l’estrazione della trachite è poca cosa rispetto al piano cave. La legge va accompagnata al Prac che fissa termini e tempi esatti di ogni singola attività, , comune per comune: la prossima settimana arriverà in consiglio regionale. E abbiamo previsto delle modifiche in base all’andamento del mercato per garantire l’elasticità alle aziende e la tutela del territorio. Nel Prac ci sono già i volumi ricavati dall’ escavazione della Pedemontana e anche quelli previsti con l’alta velocità Fs», conclude Calzavara. E la legge Fracanzani? Ma quella era della prima repubblica, la Dc è scomparsa, ora c’è il monocolore Lega, verde come la campagna, con i tunnel di trachite.

Albino Salmaso

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