Quell’angioletto di stoffa trovato al rientro dall’obitorio

villorba. Un piccolo angioletto in stoffa. Da tenere tra le mani, da stringere al petto. Da aggiungere ai tanti ricordi, ai simboli legati alla vita di Maria Vittoria. Ma allo stesso tempo, forse, un segnale. Per tutta la famiglia, ma in particolare per mamma Lina.
La bambola che tiene in mano, non mollandola mai in queste ore, talvolta portandosela al petto, non è infatti una qualsiasi. L’ha trovata nella tarda serata di venerdì, subito dopo aver fatto rientro a casa dall’ospedale Ca’Foncello di Treviso.
Mentre il corpo di Maria Vittoria veniva spostato in obitorio, i genitori della ragazzina facevano rientro da Treviso assieme agli zii. La famiglia si è riunita nell’abitazione dei Manzan, per non rientrare immediatamente nella casa in cui, poche ore prima, si era consumata la tragedia. Troppo difficile rimettere piede nell’abitazione, impossibile confrontarsi subito con il vuoto incolmabile della sua scomparsa: così viene decisa una piccola deviazione. .
Sul tavolo della cucina mamma Lina trova quell’angioletto. Nessuno, spiegano dalla famiglia, l’aveva mai visto. «Se ne è andata lei, e ci ha lasciato un angelo» dice la mamma in riferimento al “regalo” di Maria Vittoria, a cui si affianca il pensiero dei familiari: «Sono venuti i brividi a tutti, non avendo figli piccoli non sappiamo spiegarci il perché di quell’angioletto in stoffa. Vogliamo quindi credere sia stato messo lì da qualcuno o qualcosa perché Lina, in un qualche modo, possa ancora toccare e sentire vicina a sè la figlia. L’angelo, peraltro, è una figura che ha sempre accompagnato Maria Vittoria nella sua pur breve vita: lei stessa» racconta, «pregava sempre il proprio angelo custode». –
A. B. V.
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