Redentore a Venezia, Ffp2 obbligatoria alle cerimonie: guida all’edizione 2022

VENEZIA. Il Redentore di quest’anno sarà dedicato a tutti gli operatori di pace che si fanno carico delle sofferenze del mondo per costruirne uno migliore. Entro l’apertura del Ponte Votivo, in programma venerdì alle 20, la chiesa progettata dal Palladio tornerà a risplendere e l’imbrattamento, avvenuto lo scorso 16 maggio, sarà solo un brutto ricordo. Dato l’aumento dei contagi i frati cappuccini hanno previsto l’obbligo di entrare in chiesa con la Ffp2 per garantire a tutti di partecipare alle celebrazioni, ma in sicurezza.
La stessa tradizionale pesca di beneficenza è stata pensata con un percorso speciale per limitare eventuali assembramenti. Il 2022 è il terzo anno di fila con la pandemia ancora in corso in cui si festeggerà il voto del 1575 quando i veneziani promisero a Dio che, se li avesse liberati dalla peste, avrebbero costruito una chiesa proprio dove i frati curavano gli appestati.
Oggi il convento ricorda il voto con 32 frati (numero in crescita negli ultimi anni) e 15 volontari di gruppi parrocchiali giovanili che aiuteranno nell’organizzazione.
LO SFREGIO
A due mesi dallo sfregio che ha indignato l’opinione pubblica, la pietra d’Istria con la quale venne costruita la chiesa del Redentore tornerà a risplendere. Da subito la Ditta Perissinotto è stata incaricata dalla Curia e dalla Soprintendenza del restauro che ammonterà a 14 mila euro. Inizialmente più persone si erano offerte di fare una colletta perché il costo non ricadesse sui frati, ma poi di fatto non è arrivato nessun sostegno. Questo significa che, se nessuno si farà avanti, la spesa dovrà essere a carico del convento.

L’autore dell’imbrattamento, un ragazzo altoatesino, aveva detto che la sua era stata solo una provocazione e non se ne era per nulla pentito. Per Don Gianfranco Tinello, padre superiore del convento, c’è un limite alla propria espressione. «Il limite invalicabile è quello della preziosità di alcune opere, come questa di Andrea Palladio».
LA PESTE NERA
Don Tinello ha spiegato il senso di questo Redentore proprio a partire da come Palladio aveva pensato l’architettura della chiesa: «Ai malati di peste la pelle diventava scura perché marciva e per questo Palladio pensò alla scultura di un Cristo nero, ancora oggi esposta» spiega il superiore. «Il Cristo nero è il Cristo che si fa carico della sofferenza dei malati e che vive la peste su se stesso. L’esterno della chiesa è invece bianco perché richiama la liberazione dalla peste che, non a caso, si chiamava peste nera». I cappuccini conoscono bene la storia che viene tramandata da quando loro stessi, in prima fila, aiutavano gli appestati nell’isola della Giudecca. «Siamo qui dal 1535 e la peste è del 1575. Come San Francesco curò i lebbrosi, i cappuccini si dedicarono agli appestati. Ancora oggi, quando leggiamo i necrologi dei nostri fratelli, accanto a molti c’è scritto morto per peste».
DEDICATO ALLA PACE
«Proprio come Cristo si è fatto carico delle sofferenze degli appestati, oggi, con la guerra in corso, questo Redentore lo dedichiamo agli operatori di pace di tutto il mondo che ogni giorno si fanno carico della difficoltà della mediazione, delle frustrazioni di quello che non funziona e degli sforzi di cooperare» ha detto don Tinello. «Queste persone che lavorano incessantemente per la pace, sono benedette e sono una benedizione per gli altri. È a loro che va il nostro pensiero».
LE PRENOTAZIONI
Già prenotate quasi tremila barche con 19 mila persone a bordo, 22 mila quelli che per il momento si sono registrati per assistere alla Notte Famosissima lungo le rive. A meno tre giorni dallo spettacolo dei fuochi in Bacino San Marco, procedono a gonfie vele le prenotazioni per il Redentore 2022. In questo momento ci sono ancora disponibilità in tutta l’area marciana. «Invitiamo a controllare il sito per verificare posti che potrebbero essere messi a disposizione», fanno sapere dal Comune.
MODIFICHE AL SERVIZIO PUBBLICO
Diramate anche le modifiche al servizio di trasporto pubblico. Dalle 19 di sabato alle 2 di domenica sarà sospeso il transito dei mezzi in Canal Grande, Canale della Giudecca e Bacino San Marco tra Rialto (mezzi di linea 1, 2/ e 2 da e per Piazzale Roma/Ferrovia), Giudecca Palanca (la linea 2 proveniente da Tronchetto effettua fermate Sacca Fisola, San Basilio e Zattere, le linee 4. 1/4. 2 omettono le fermate Giudecca Palanca, Redentore, Zitelle e San Marco San Zaccaria) e Arsenale/Giardini (a seconda della fascia oraria). Interdetti dalle 19 alle 24 tutti gli approdi della Giudecca e dalle 20 alle 24 gli impianti di San Marco, San Zaccaria, Arsenale e San Giorgio. Dal pomeriggio di venerdì sospeso anche il collegamento ferry tra Lido e Tronchetto. Ultima partenza regolare alle 15. 50 da Lido San Nicolò e da Tronchetto. Lunedì prima partenza regolare da San Nicolò e da Tronchetto alle 5. 50. Al termine dei fuochi saranno potenziati i servizi di navigazione e automobilistici per il deflusso verso Punta Sabbioni, Lido e Pellestrina, Murano, Ferrovia, Piazzale Roma e Tronchetto, nonché da piazzale Roma verso Mestre. Sabato e domenica la linea 2 in Canal Grande viene limitata a Rialto anziché a San Marco Giardinetti, sabato poi la linea 7 viene sospesa. Domenica, infine, in occasione della Regata del Redentore dalle 15. 30 alle 18. 30 circa le linee 2 e 4. 1 ometteranno la fermata Redentore (la linea 2 solo in direzione San Zaccaria). Per quanto riguarda il People Mover, il servizio di collegamento tra Tronchetto, Stazione Marittima e Piazzale Roma (e viceversa) viene prorogato fino alle 3. 00 – ultima corsa regolare in partenza alle 2. 50 da Tronchetto e Piazzale Roma.
CIRCOLAZIONE PEDONALE
Il Comune ha diramato un’ordinanza per regolare la circolazione pedonale e sull’acqua. Il ponte votivo in direzione Giudecca sarà chiuso dalle 19 (salvo per i residenti alla Giudecca) di sabato e fino al termine dello spettacolo pirotecnico. Chiuso per tutti dalle ore 22. Ci saranno corsie d’emergenza tra San Marco, ponte della Zecca, ponte della Paglia, Riva degli Schiavoni.
PROTESTE PER GLI YACHT
Nel frattempo, ecco le prime proteste dei residenti di Castello affacciati in riva dei Sette Martiri. Il problema, dicono, deriva dagli yacht attualmente ormeggiati lungo la riva. Palazzoni galleggianti lunghi quasi cento metri e alti come piccoli condomini che bloccano completamente la visuale sul Bacino e, ovviamente, sullo spettacolo pirotecnico.

«La popolazione di Castello sta già delimitando le aree per le tavolate», spiega Etele Pechy a nome dell’associazione Arco, «ma anche quest’anno i fuochi saranno completamente oscurati. Il Redentore è la festa dei veneziani, ci sentiamo penalizzati da questa situazione che crea solo disagi». —
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