Regione: solo notizie «autorizzate» ai media

VENEZIA. Taci, il nemico (giornalista) ti ascolta. Il segretario generale della Regione Veneto, Tiziano Baggio, ha inviato una circolare a manager e dirigenti di Palazzo Balbi, diffidandoli dal fornire informazioni a stampa e tv senza un preventivo via libera da parte del responsabile delle comunicazioni, Carlo Parmeggiani. In sostanza: se un cronista richiede chiarimenti su un argomento amministrativo, l’interpellato non dovrà più rispondere in via diretta bensì “concordare” le notizie con l’ufficio stampa, il cui compito “istituzionale” consiste anche nell’evidenziare gli aspetti positivi dell’operato della giunta di Luca Zaia e di mettere in sordina quelli, diciamo così, meno brillanti. Sorprende allora che un’istituzione pubblica - la maggiore del Veneto - avverta l’esigenza di filtrare la diffusione di notizie di interesse collettivo, con tanti saluti alla “casa di vetro” sbandierata dal governatore... «Mi stupisco del vostro stupore», replica Parmeggiani con la consueta bonomia emiliana «in tutte le aziende è consuetudine valutare in via preventiva le informazioni divulgate. Oltretutto, c’è una legge che ci impone doveri di riservatezza. Tentazioni di censura? Non scherziamo». Proprio no.
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