Ribaltone al Vega Via Rossi Luciani Moretto al suo posto

MESTRE. Finisce l’era Luigi Rossi Luciani al Parco scientifico tecnologico Vega. Ieri, al termine del suo mandato triennale, l’ex presidente degli industriali veneti non è stato confermato tra i membri del consiglio di amministrazione. Al suo posto entra Daniele Moretto che, come il nuovo presidente di Veneto Sviluppo Giorgio Grosso, arriva dallo studio trevigiano Consulenza d’Impresa (Consimp).
Nuovo presidente del Vega diventa Paolo Baessato, uomo scelto dal sindaco Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia, contrario a un rinnovo del mandato a Rossi Luciani. Gli altri componenti sono Roberto Santolamazza (trevigiano, direttore di Treviso Teconologia), Paola Malasoma e Paola Volpe di Syndial, unica sopravvissuta del Cda precedente.
Il tempo, come è giusto che sia, parlerà per Moretto. Nel frattempo parla il suo curriculum: nato a Crocetta del Montello nel 1951, si è laureato in Economia e commercio all’Università Ca’ Foscari di Venezia è dottore commercialista e revisore legale. Come Grosso è socio fondatore dello Studio Consimp ed è un “arthurino” visto che dal 1977 al 1989 ha lavorato per la Arthur Andersen, una delle principali società multinazionali di revisione di bilancio e consulenza. Per una legislatura, inoltre, Moretto è stato anche assessore al Bilancio di Crocetta del Montello. Il filo rosso che porta Moretto al Vega si stende da Venezia a Treviso e passa da Palazzo Balbi via Tiziano Baggio e Luca Zaia.
Il ricambio al vertice del Parco era atteso. Orsoni infatti non era certo un simpatizzante di Rossi Luciani. I due sarebbero entrati in rotta di collisione per una questione legata al tram. Il Vega – Comune di Venezia ha il 37,33%, Syndial (quindi Eni) il 18,35% (oltre a un 2,8%1 direttamente come Eni) e Veneto Innovazione (Regione Veneto) con il 16,9% – avrebbe, tramite l’acquisto di un immobile, dovuto contribuire all’investimento per il passaggio sull’area di Marghera per un cifra vicina ai 9 milioni. Vista la situazione dei conti del Parco, non certo brillante, Rossi Luciani non diede il via libera. E pare che il «no» abbia causato più di un mal di pancia a Ca’ Farsetti.
Il rinnovo del board dovrebbe essere funzionale, secondo indiscrezioni, a un mandato breve (un anno si dice) per arrivare alla separazione tra l’attività di ricerca&sviluppo e l’immobiliare. Oltre alla pesante situazione debitoria, il nuovo consiglio di amministrazione dovrà affrontare anche la difficile partita delle bonifiche.
Contattato dal Nordest.eu, l’ex presidente Rossi Luciani non ha voluto alimentare polemiche. «Auguro sinceramente al nuovo presidente buon lavoro» ha sottolineato. «Sono stati tre anni molto intensi e devo ringraziare tutti i collaboratori. Abbiamo fatto una mezza rivoluzione dentro al Vega, da una parte procedendo con un piano strategico di innovazione e ricerca sui temi delle reti, della green economy e delle nanotech; dall’altra abbiamo cablato un edificio a 300 mega di banda larga, creato un incubatore in cui stanno insediandosi 18 aziende e siamo capofila per le smart city del Veneto».
(r.e.)
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