Riccardo Gamba racconta il suo anno d’oro: da Salvatores a Shakespeare, fino alla tv

Lo vediamo in contemporanea al cinema nell’ultimo film di Gabriele Salvatores, “Il ritorno di Casanova”, e in televisione nella serie “Luce dei tuoi occhi 2” con Anna Valle, tutti i mercoledì in prima serata su Canale 5.
È un periodo d’oro per l’attore Riccardo Gamba, 34 anni, padovano, maturità linguistica e laurea in Scienze della Comunicazione, in forze al Teatro Stabile del Veneto (dove si è diplomato in recitazione) e al Centro Mira Project di Vicenza, che lo segue nelle fiction (già nel cast della scorsa stagione di “Un passo dal cielo” e della serie “La sposa” con Serena Rossi, in replica ogni domenica sera su Rai1).
Gamba, qual è il suo personaggio in “Luce dei tuoi occhi 2”?
«Sono il proprietario di un negozio di tatuaggi, una sorta di informatore di Anna Valle, che nella storia, ambientata a Vicenza, interpreta la maestra di danza Emma Conti, alle prese con la ricerca della figlia scomparsa. Lei e il compagno, interpretato da Giuseppe Zeno, vengono da me perché pare io sia l’ultimo ad averla vista, in quanto ho fatto un tatuaggio a una misteriosa ragazza, che potrebbe proprio essere lei».
Tatuatore nella fiction e tatuato nella vita: che significato hanno i tatuaggi nella storia e nel suo corpo?
«Nella fiction il tatuaggio che mi ha chiesto la ragazza è dedicato a una persona particolare ed è fatto contro il volere della famiglia: è piccolo e nascosto, una sorta di “segreto” che porta con sé. Per quanto mi riguarda, invece, ho sette tatuaggi, tra cui uno, in stile giapponese, su tutto il braccio destro. Trasmettono un messaggio positivo, sono immagini naturalistiche, come la carpa che va controcorrente: simbolo di rinascita e trasformazione».
Com’è stato lavorare con Valle e Zeno?
«Anna è stata una piacevolissima scoperta, perché nonostante sia una riconosciuta professionista, è una persona umile, alla mano, molto accogliente e amichevole. Ricordo gli abbracci a fine riprese e la sua grande disponibilità. Giuseppe lo avevo già conosciuto sul set del film “Le mie ragazze di carta”, girato a novembre 2021 a Treviso, e all’epoca mi chiedeva qualche dritta sulla cadenza veneta, quando ci siamo ritrovati c’era già sintonia tra noi».
Qual è invece la sua parte nel film “Il ritorno di Casanova” di Salvatores?
«Faccio un imbonitore del ’700, uno di quegli urlatori che cercavano di attirare la gente verso attrazioni o eventi. La mia scena si svolge all’alba, a Venezia, sotto il ponte dei Sospiri, e invito i passanti, tra cui Casanova, ad avvicinarsi alla “Lanterna magica”, considerata antesignana del cinema. Grido “La lanterna magica, il mondo novo”, rivolgendomi sia al pubblico sia a lui, come per dirgli: “Il tuo tempo è finito, arriva una nuova epoca”».
Com’è lavorare con un regista premio Oscar?
«Salvatores è molto attento al lato umano, mi ha chiesto chi ero da dove venivo, ha voluto facessi la parte in veneziano chiedendomi quella magia che solo un’enunciazione teatrale sa dare. Mi ha spiegato anche la tecnica di regia e mi ha fatto entrare nel carrello dov’era posizionata la macchina da presa: c’è sempre un’idea estetica dietro a ogni sua scelta».
Quando la vedremo invece sul palcoscenico?
«Sto preparando con lo Stabile del Veneto “Le allegre comari di Windsor” di Shakespeare, nel ruolo del signor Page. Il debutto nazionale sarà al Teatro Romano di Verona il 13 e 14 luglio, mentre dal 17 al 29 saremo al Verdi di Padova».
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