Rischia il broker
Sterzata di Zaia sulle assicurazioni

OSPEDALI VENETI. La polizza Rc vale 80 milioni l’anno
VENEZIA.
Si sapeva che Timisoara era diventata l'ottava provincia del Veneto, per la delocalizzazione delle imprese. Ma pochi sono al corrente che abbiamo anche la nona provincia veneta: si tratta delle isole Brioni, piccolo e spettacolare arcipelago della costa dalmata, già regno del maresciallo Tito, dove i boss delle assicurazioni venete festeggiano il solstizio d'estate in bella compagnia. Si narra che vengano scritti qui i capitolati d'appalto per la sanità regionale. A meno che non sia un gossip estivo, le solite malelingue. Certo è che costa 80 milioni di euro all'anno assicurare gli ospedali del Veneto per la responsabilità civile degli operatori. Il rimborso medio pagato dalle compagnie si aggira sui 25 milioni. Il resto è tutto guadagno. Finora questa massa di denaro era pilotata e diretta a destinazione da un solo broker, scelto come consulente di tutte le Usl del Veneto senza gara: Assidoge, piccola compagnia di Mirano fiduciaria dei Lloyd di Londra, titolare Giuliano Benetti. «Questa curiosa circostanza - si legge in una interrogazione presentata da Pipitone, Franchetto e Marotta, consiglieri regionali di Italia dei Valori il 12 agosto scorso - porta ad avere i capitolati e i disciplinari di gara pressoché identici in tutte le Usl, in quanto preparati dal medesimo soggetto». Il quale calcola la sua provvigione in funzione di chi si aggiudica la gara. Dal giro di parole tecniche si ricava che «il broker non è neutro rispetto alla compagnia che risulti aggiudicataria». Per farla breve «sembrerebbe che la provvigione ricavata dal broker unico del Veneto sino a qualche mese fa si aggirasse dal 10 al 14 per cento annuo dei premi». Insomma «oltre 10 milioni di euro l'anno». Citiamo sempre dall'interrogazione, intitolata: «Negli ultimi anni si potevano risparmiare 50 milioni di euro». Era il sistema Galan, in auge per 15 anni. Al 17º anno si cambia: la giunta Zaia informa che dal 1º gennaio 2012 comincia la sterzata. I dettagli sono annunciati nella delibera n. 1290 del 3 agosto, pubblicata sul Bur n. 63 del 23, che bandisce una gara d'appalto centralizzata per la copertura dei sinistri sopra i 500.000 euro, valore complessivo 76 milioni di euro Iva esclusa, ma senza fare cenno ad una intermediazione del broker. Formalmente Assidoge è scomparso. Il 12 settembre le compagnie sono invitate a partecipare. Va da sé che i rischi in sanità non sono tutti catastrofici. La media dei rimborsi pagati dalle compagnie di assicurazione negli ultimi tre anni è di 25.000 euro. Sopra quota 500.000 si colloca solo il 5% dei sinistri. Ne consegue che il 95% non sarà coperto dalla polizza dei 76 milioni di premio, ma resterà a carico delle Usl, tutte legate per contratto al broker Assidoge. E allora? Qui il piano messo a punto dall'assessore Luca Coletto e dal segretario regionale Domenico Mantoan prevede una sterzata progressiva: mano a mano che i contratti arriveranno a scadenza, le Usl andranno in autoassicurazione. Dal 1º gennaio 2012 toccherà a tutte le Usl padovane, più Rovigo e Adria. A seguire le altre. Non sarà un'operazione semplice, perché dovranno dotarsi di un ufficio legale con un medico e un liquidatore. La giunta regionale prevede cinque uffici, uno per provincia, con Belluno che farà capo a Treviso e Rovigo che verterà su Padova. Tutte figure professionali che mancano. Ci sarà bisogno di gente del ramo per istruire il personale: come non pensare al broker unico? Assidoge ha una prateria davanti per riciclarsi. La sterzata di Zaia, vista dall'operatore di Mirano, è tutta da valutare. Tanto più che nell'incontro di "dialogo tecnico" tenuto in luglio con le compagnie di assicurazione, per valutare il loro interesse, il dirigente regionale dopo i convenevoli ha fatto entrare Assidoge spiegando ai presenti: «Questo è il nostro broker che ci darà una mano».
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