Rsa, per le visite basta il tampone negativo via libera a chi è vaccinato con le due dosi

Lanzarin: «Da oggi i familiari possono tornare ad abbracciare i loro cari nelle case di riposo». Come funziona il green pass
Albino Salmaso

padova

Porte aperte alle visite dei parenti nelle case di riposo. Il lunghissimo isolamento degli anziani imposto dal Covid è finito e da oggi si torna ad abbracciare i propri cari, nel senso più completo della parola. Basta con il telo di plastica o peggio ancora con le pareti di vetro per salutarsi dopo una lunga attesa. Si torna agli affetti, al contatto fisico negato da un anno. Questa mattina verrà diffusa a tutte le Usl e alle case di riposo la circolare del ministro Speranza che consente l’ingresso alle strutture di ricovero.

Il pass verde

«Si entra solo con il certificato verde» spiega l’assessora veneta alla Sanità Manuela Lanzarin, e ovviamente è lo stesso emanato dal ministero della Salute. Il pass regola non solo gli ingressi nelle case di riposo ma anche gli spostamenti da e verso le regioni arancio. Quindi prima di prenotare la visita a un parente, fate attenzione a questi requisiti. Via libera a chi si è già vaccinato con la doppia dose; via libera a chi ha contratto la malattia negli ultimi 6 mesi e ha anticorpi naturali; per tutti gli altri è obbligatorio un tampone (rapido o molecolare) negativo effettuato 48 ore precedenti la visita. «Siamo decisamente soddisfatti di poter riaprire le case di riposo che ospitano oltre 30 mila anziani, con altri 30 mila dipendenti, tutti vaccinati. Le linee guida del ministro Speranza sono la conclusione del lavoro dell’ultima settimana, con un tavolo condiviso da cinque regioni in cui il Veneto ha portato un contributo rilevante», spiega l’assessora.

Il ruolo del Cts

«Ne abbiamo discusso a fondo con Rezza e Brusaferro del Cts prima di condividere il testo e mercoledì la Conferenza delle Regioni ha dato il via libera. Il documento è finito sul tavolo del ministro Speranza che ha apportato poche modifiche e ieri l’ha approvato con la sua ordinanza: le linee guida sono state condivisi da Uripa e Uneba», commenta Lanzarin.

i tamponi nelle Rsa

Cosa cambia, da oggi? «Il nostro auspicio è che nelle case di riposo si possano fare i tamponi con i test rapidi anche agli ospiti, ma dove non fosse possibile non resta che rivolgersi agli ambulatori delle Usl o alle farmacie. Le direzioni delle Rsa dovranno programmare le visite, si entra con un appuntamento e al massimo due familiari per ogni ospite. Con la bella stagione consigliamo le visite all’esterno, con le passeggiate nei parchi e nei giardini. Ovviamente bisogna sempre indossare la mascherina Ffp2 che garantisce la massima protezione, igienizzare le mani e misurare la temperatura».

le regole per essere accolti

L’assessore ricorda che il decreto Speranza ha rimosso il decreto del 6 marzo in base al quale solo il direttore sanitario delle Rsa poteva autorizzare la visita dei parenti, prevista in strutture chiuse. Ora si torna al regime ordinario, ma ci vuole molta attenzione, anche se sarà il personale sanitario a stabilire le modalità di un abbraccio o di una carezza. Prima di poter stringere un nipotino con meno di 6 anni ne dovrà passare ancora del tempo, proprio perché i bimbi sono asintomatici. Nella stessa circolare inviata alle Usl, l’assessore Lanzarin ricorda di aver fissato le regole per gli ingressi nelle Rsa. Tre i casi previsti. Se un anziano è vaccinato (doppia dose) fa un test d’ingresso, lo screening ed evita la quarantena. Chi ha ricevuto la prima dose riceverà subito la seconda, poi il test e lo screening per essere ammessi. Chi invece non è mai stato vaccinato deve fare 10 giorni d’ isolamento prima di entrare in comunità. Ci sono posti liberi? Pare di sì. Basta telefonare. —



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