Ruba brioches al bar a Vicenza, condannato a oltre un anno di carcere
Per la Cassazione si tratta di rapina impropria in quanto il ladro di cornetti aveva provocato anche lesioni alla titolare, caduta per cercare di fermare il fuggiasco

Era entrato in un bar di Vicenza e non aveva voluto pagare i cornetti chiusi nella busta che la barista, titolare del locale, gli aveva consegnato, poi si era dato alla fuga sulla sua auto provocando la caduta - per fortuna senza gravi conseguenze, solo escoriazioni - della proprietaria del bar che si era aggrappata allo sportello della macchina in fuga prima di mollare la presa e cadere. Ad avviso della Cassazione, si tratta di rapina impropria e lesioni personali dolose e per questo gli “ermellini” hanno confermato la condanna a un anno, un mese e 5 giorni di reclusione e 360 euro di multa nei confronti del vicentino di 37 anni protagonista di questa sottrazione di cornetti avvenuta nell'ottobre del 2020.
I carabinieri erano prontamente intervenuti ed avevano fermato il fuggiasco, i cui parenti si erano precipitati al bar - da un vicino campo nomadi - a saldare il conto sperando di sistemare le cose. Invece, la giustizia ha fatto il suo corso, nonostante la titolare del bar con magnanimità d'animo non si sia costituita parte civile, il procedimento è andato avanti d'ufficio.
Senza successo l'imputato ha contestato in Cassazione la condanna emessa il 16 settembre 2021 dalla Corte di Appello di Vicenza sostenendo che tutt'al più gli si poteva contestare il meno grave reato di tentato furto, ma non la rapina. Inoltre l'uomo ha fatto presente che le lesioni patite dalla titolare del bar non erano colpa sua dato che non si era accorto che la donna - all'epoca 28enne - "si era aggrappata alla portiera per poi rovinare a terra a causa della ripartenza dell'automobile".
Ma per la Cassazione - verdetto 15642 depositato oggi dalla Seconda sezione penale - è corretto il ragionamento dei giudici vicentini che hanno classificato come rapina impropria il reato commesso dall'imputato "che si determinava ad uscire dall'esercizio commerciale senza pagare la merce" senza il consenso della proprietaria del bar che si era data al suo inseguimento, "circostanza questa che determinò a causa della reazione violenta" dell'inseguito "la progressione criminosa dal delitto di furto in quello di rapina impropria".
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