Safilo avvia la procedura per 80 licenziamenti

Tagli a Padova, Santa Maria di Sala e Longarone. La riduzione riguarderà in particolare addetti dei servizi amministrativi

PADOVA Safilo, con un lettera data 30 agosto, ha annunciato l’intenzione di procedere al licenziamento di 80 dipendenti sui 996 occupati nelle sedi di Padova, Longarone e Santa Maria di Sala. Come noto, il gruppo padovano dell’occhialeria ha più volte evidenziato la necessità di intervenire per contenere un surplus produttivo che si è determinato con la perdita di rilevanti licenze. E così, venerdì scorso ha informato i sindacati dell’apertura di una procedura di mobilità che punta al taglio di 80 posti.

L'annuncio

Secondo quanto comunicato, i tagli andranno a colpire in particolare la parte amministrativa, commerciale e di sviluppo prodotto. Facile pensare, quindi, che insisteranno soprattutto su Padova. In particolare gli esuberi sono numericamente individuati all’interno del settore commerciale (20 addetti); nell’area finanza, risorse umane, affari legali, controllo interno e comunicazione (15 addetti); design del prodotto, licenze e gestione del brand (16 posti); forniture (25 addetti); marketing e marchi propri (4 addetti). In totale, quindi, 80 posti di lavoro da tagliare.

La volontarietà

Come già accaduto nella procedura avviata a Longarome, il gruppo è pronto a seguire il criterio della volontarietà. E in questo senso auspica un confronto con i sindacati. Il settore impiegatizio di Safilo ha già subito negli anni una sensibile decurtazione tanto che solo nella fabbrica bellunese, dei 43 addetti del reparto resi, ne sono rimasti soltanto 12.

Le motivazioni

L’azienda, nel giustificare l’apertura della procedura di licenziamento, ricorda come la chiusura dell’esercizio 2018 ha fatto registrare l’andamento economico negativo delle vendite nette (scese del 4% sull’anno precedente a cambi costanti, che sale al 7% se considerate a cambi correnti) influenzato anche da costi di ristrutturazione legati principalmente a iniziative di riduzione dei costi.

Longarone

Intanto, altri 50 lavoratori della Safilo di Longarone se ne sono andati, in questi tre mesi, dallo stabilimento bellunese in maniera volontaria. Si è concluso ieri, infatti, l’accordo che era stato siglato il 19 maggio scorso tra i sindacati di categoria della provincia di Belluno Femca Cisl, Filctem Cgil e Uilctem Uil e la società produttrice di occhiali, per la mobilità volontaria incentivata di una cinquantina di dipendenti dell’area produttiva.

«L’accordo è stato siglato a maggio», precisa Denise Casanova, segretaria della Filctem Cgil, «per l’uscita volontaria incentivata di 50 lavoratori di Longarone. E alla conclusione dell’accordo i dipendenti che hanno deciso di andarsene sono stati oltre una quarantina». Gli ultimi accordi per l’uscita volontaria incentivata sono stati siglati. —

R.C.
 

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