
Sagra del Pesce, il rito estivo a Chioggia a cui nessuno può mancare
Da 86 anni rappresenta un appuntamento popolare con migliaia di presenze di chioggiotti e turisti. Si è fermata solo con la Seconda guerra mondiale e il Covid. Corso del Popolo trasformato un un ristorante a cielo aperto, associazioni protagoniste per celebrare i prodotti della pesca
La Sagra del Pesce di Chioggia non è una semplice festa di paese, è qualcosa di più. Da 86 anni è un rito che si ripete, con poche interruzioni da quando, nel 1938, si decise di promuovere il pesce chioggiotto con tre giorni di festa, dedicando tutto il Corso del Popolo a banchetti gastronomici con la possibilità di degustare il pescato del giorno.
La prima edizione nel 1938
Allora fu una scommessa e dal 20 al 22 agosto del 1938 prese vita un format che ancora oggi è apprezzato dai chioggiotti e dagli ospiti che arrivano in città attratti da sarde in “saore”, con un “e” in più rispetto al dialetto veneziano, perché in chioggiotto sono davvero poche le parole tronche, dalle cozze, dalle fritture di pesce e altro ancora. L’anno dopo, nel 1939, arrivò in visita in città l’allora ministro dell'agricoltura e della pesca Edmondo Rossoni, il visionario creatore della città metafisica di Tresigallo, nel Ferrarese.
Solo il tuono del cannone della Seconda Guerra Mondiale ed il Covid, in tempi più recenti, hanno interrotto l’organizzazione della sagra.

Il boom economico degli anni Sessanta aveva fatto sentire la sua influenza anche alla Sagra del Pesce, che era diventata un appuntamento imperdibile soprattutto per i chioggiotti, che si divertivano con la tombola in piazza e con i fuochi d'artificio.
La sagra oggi
A distanza di tanti anni, la Sagra del Pesce è più viva che mai. Venerdì 11 luglio il sindaco Mauro Armelao, assieme all’assessore regionale alla pesca Cristiano Corazzari, ha tagliato il nastro e dato l’avvio alla festa che si concluderà domenica 29 luglio.
Sei gli stand in gioco, uno in più rispetto alla scorsa edizione, grazie al rientro della Uisp, che nel 2024 aveva deciso di non partecipare. È coinvolto l'intero Corso del Popolo che quest’anno è anche abbellito con delle luminarie a tema. In campo del Duomo ci sono i vincitori dello scorso anno, la Cooperativa Sciabica, che punta sul proprio prodotto di punta, i fasolari, un mollusco “giovane”, sconosciuto fino a qualche decennio fa.
In qualità di vincitori hanno potuto scegliere la location nella quale piazzare il proprio stand, optando per campo Padre Raimondo Calcagno, conosciuto come il campo del Duomo, all’ombra dell’omonimo campanile. Davanti alla chiesa delle Muneghette (San Francesco in realtà) c'è lo stand della Uisp, mentre davanti alla filiale di Banca Intesa ecco il “Vecio Cason” proposto da Asi Ciao. Stand che proseguono davanti al palazzo municipale dove è alloggiata “Un mare di bellezza”, con la collaborazione tra la OP Fasolari e le cooperative Impronta e Titoli Minori che portano avanti il progetto inclusione con i ragazzi disabili che partecipano ai centri diurni.
In piazza Granaio “L’Onda”, che in un primo momento era stata estromessa. Infine in piazzetta Merlin lo stand di “Teatro e Musica” col loro format già collaudato alla Festa del Pesce Azzurro.
Grandi numeri
È ancora presto per fare una sorta di conta sulle presenze in sagra. Da qualche anno a questa parte, grazie soprattutto ai visitatori delle città limitrofi, il numero totale di presenze ha sempre oltrepassato il muro delle centomila.

Il primo weekend della sagra è stato sicuramente altalenante: un esordio in linea con gli anni passati, il boom della giornata di sabato con la città gremita in ogni angolo ed una domenica piuttosto fiacca, per poi riprendere con l'inizio della nuova settimana. Si ripeterà il record degli ultimi due anni? L’assessore Riccardo Griguolo giura di sì, anzi rilancia. «Credo che ci siano tutti i presupposti per poter addirittura superare i numeri degli ultimi anni».
Pesce e politica
I piatti più richiesti sono sicuramente le sarde in saore e le fritture di pesce. Non c’è traccia delle costosissime seppioline, ma anche i primi vanno a ruba.
Pasticcio di pesce, alla busara, allo scoglio, “peoci in cassopipa” e tanto altro ancora, soprattutto tanta allegria e voglia di stare assieme, nonostante la crisi della pesca non induca all’ottimismo. Ci sono anche le parate dei politici. Lunedì incontro ravvicinato tra Flavio Tosi (Forza Italia) e Luca De Carlo (Fratelli d’Italia), possibili candidati alla poltrona di presidente della Regione Veneto dopo l’addio di Zaia. Sabato arriva Roberto Ciambetti, presidente del consiglio regionale. Poi, domenica, calerà il sipario.
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