SANITOPOLI VENETAFalsi rimborsi per 8 milioniIdagato anche il dirigente dei controlli
Anche il nome di Igino Ruggeri, dirigente dell’Usl 18 di Rovigo, figura tra i dieci indagati della prima sanitopoli veneta. Una truffa per 8 milioni 400 mila euro di indebiti rimborsi che, tra il 2005 e il 2007, sarebbero finiti nelle casse della Casa di cura privata convenzionata "Santa Maria Maddalena" di Occhiobello. Le indagini sono affidate ai carabinieri del Nas di Padova

VENEZIA. Era stato un dirigente talmente bravo quando si trovava al comando del nucleo aziendale di controllo dell’Usl 18 di Rovigo da meritare una promozione. Ecco perché l’1 luglio 2009 il dottor Igino Ruggeri, 53 anni, di Ferrara, viene chiamato a Venezia e incoronato coordinatore regionale per i controlli sanitari. Peccato che il suo nominativo figuri tra i dieci indagati della prima sanitopoli veneta. Per un reato gravissimo: concorso in truffa aggravata ai danni del Servizio sanitario nazionale.
Una truffa per 8 milioni e 400 mila euro di indebiti rimborsi che, tra il 2005 e il 2007, sarebbero finiti nelle casse della Casa di cura privata convenzionata «Santa Maria Maddalena» di Occhiobello. Rimborsi sborsati dalla Regione Veneto tramite l’Usl 18 di Rovigo, competente a vigilare con il suo nucleo aziendale di controllo. Proprio quel nucleo affidato alle sapienti mani di Ruggeri. Tra gli altri indagati i nuovi nomi sono quelli di quattro medici: Gilberto Pari, 55 anni di Rimini, esperto di terapia del dolore; Pino Sergi, 63 di San Giovanni in Persiceto (Bologna), chirurgo; Daniele Vecchi, 55 di Ferrara, chirurgo; Piero Simoni, 43 di San Lazzaro di Savena (Bologna), oculista.
Indagati anche il presidente del consiglio di amministrazione della clinica che è pure uno degli azionisti Franco Pellegrini; l’amministratore delegato Vittorio Morello; il direttore sanitario Ettore Cichella e il dottor Maurizio Faggioli di Ferrara, responsabile del raggruppamento di Medicina interna. C’è anche un decimo inquisito ma sul suo nome c’è stretto riserbo, mentre al vaglio dei carabinieri del Nas di Padova ci sono le posizioni di almeno una decina di altri medici dipendenti della struttura privata. Carabinieri che, martedì mattina, hanno posto sotto sequestro preventivo la sede della clinica di Occhiobello in via Gorizia 2 e un distaccamento in viale Stazione, oltre a una serie di macchinari diagnostici di valore e ai conti correnti della società proprietaria presso la filiale di Ferrara della Banca Popolare di Verona e Novara. Ad ogni prestazione convenzionata corrisponde un DRG (codice) che individua l’entità del rimborso.
L’indagine ha accertato che i DRG indicati nella scheda di dimissione ospedaliera non corrispondevano, in realtà, alle prestazioni effettivamente svolte ma si riferivano a prestazioni di valore più alto per quanto riguarda la somma rimborsabile dalla Regione o a prestazioni aggiuntive mai effettuate, mentre talvolta mascheravano interventi estetici non a carico della sanità pubblica.
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