Sante Sguotti, lo scandalo ha un annoTutto cominciò alla Sagra del bigolo
A Monterosso la prima «Sagra del bigolo» degli ultimi otto anni senza la regia del dinamico don Sante Sguotti. L'allora parroco proprio un anno fa, nel bel mezzo della kermesse paesana, finì sotto i riflettori per la notizia del suo amore per Tamara Vecil dalla quale aveva avuto un figlio

Inizia domani la «Sagra del bigolo» di Monterosso. Per la cronaca si tratta della numero 17, la prima degli ultimi otto anni senza la regia del dinamico parroco don Sante Sguotti. Il prete che proprio un anno fa, nel bel mezzo della kermesse paesana, finì sotto i riflettori per la notizia del suo amore per l’ex parrocchiana Tamara Vecil dalla quale ha avuto un figlio, che tra poco compirà due anni. Notizia svelata dal
mattino di Padova
il 23 agosto del 2007, quattro giorni dopo che il vescovo Antonio Mattiazzo aveva mandato nella piccola comunità del vicariato di Abano un suo emissario a comunicare ai fedeli la partenza forzata di don Sante, «a causa di troppe voci sul suo conto».
La «Sagra del bigolo 2008», che fonda il proprio successo sui «bigoli al torcio», durerà fino a domenica 31 agosto e manterrà più o meno la stessa impostazione data dall’ex parroco originario di Bagnoli di Sopra. Fatta eccezione per una pausa di due giorni prevista per martedì 26 e mercoledì 27. E’ facile prevedere che sarà una festa paesana molto meno movimentata di quella dello scorso anno, quando per la vicenda «don Sante» arrivarono a Monterosso inviati di giornali e televisioni da tutta Italia, che indirettamente promossero la sagra e permisero alla parrocchia d’incassare circa 25.000 euro in più degli anni precedenti. Anche la celebrazione eucaristica in onore del patrono San Bartolomeo, prevista per domenica mattina, sarà completamente diversa. Lo scorso anno don Sante si astenne dal consacrare l’Eucarestia per non violare il divieto impostogli dal Vescovo ma dal pulpito, durante un’omelia coraggiosa ispirata a un passo del Vangelo, fece alla comunità una mezza ammissione della paternità. E da lì si scatenò la curiosità di mezzo mondo. Perfino di alcuni organi di stampa francesi e giapponesi.
Il «prete innamorato», come venne definito, oggi non è più prete e dall’ottobre scorso si è unito alla sua compagna Tamara Vecil e al figlioletto di 23 mesi nel vecchio casolare di Lovertino che risulta di proprietà della donna. Dopo la sospensione «a divinis» del 25 ottobre del 2007, nell’aprile di quest’anno per l’ex parroco sono arrivate, infatti, le dimissioni dallo stato clericale. Decisione presa dal Vaticano, firmata dal cardinale Claudio Hummes in qualità di presidente della Congregazione per il clero. Papà Sguotti dopo le tante apparizioni televisive su tutte le reti nazionali, dopo aver fondato l’associazione «Chiesa cattolica dei peccatori», dopo aver scritto il libro-scandalo «Il mio amore non è peccato» edito da Mondadori, che racconta in parte anche la sua vicenda amorosa, dopo aver tentato di stringere un sodalizio con l’ex vescovo di Lusaka Emanuel Milingo per la battaglia in favore della riammissione dei divorziati nella Chiesa cattolica e dell’abolizione del celibato dei preti, oggi è un operaio della Costruzioni Tognetto di Campiglia dei Berici (Vicenza). Trascorre otto ore al giorno nella cabina di guida di un autocarro e nel suo tour giornaliero rifornisce di materiale edile i vari cantieri dell’impresa. Guadagna circa 1200 euro il mese. Dovendo mandare avanti una famiglia con un bimbo piccolo si tratta di una paga quasi da fame se non avesse, si presume, qualche altro introito derivante dalle quattro case di proprietà.
Sante Sguotti è anche indagato dalla Procura di Padova. Un’azione giudiziaria partita qualche mese fa da un esposto anonimo fatto alla Polizia locale di Abano. L’ipotesi di reato è «distrazione di fondi dalla parrocchia per usi personali». Sotto inchiesta sono finiti alcuni lavori eseguiti in parrocchia a Monterosso quando era parroco. Come la costruzione delle gradinate del campo sportivo e il restauro degli altari della chiesa.
In un anno, dai giorni della «Sagra del bigolo» con i giovani della comunità che servivano ai tavoli con le magliette con la scritta «don Sante è mio padre» al quarantaduenne ex sacerdote, di cose ne sono successe davvero tante. Nella piccola Monterosso, dopo il periodo della bufera, regna ora una calma apparente. E’ arrivato un nuovo parroco, don Danilo Zanella, e del «prete innamorato» la maggior parte dei fedeli non ne vuole più sentir parlare. Anche se non più tardi di un mese fa per una quindicina di ragazzi della zona Sante ha organizzato i campi scuola. L’unico fatto che ricorda quei giorni sono le scritte ingiuriose contro l’ex prete, fatte nel cuore di una notte di settembre del 2007 sulle mura di cinta di Villa Bembiana, pare da un anziano non del posto. Il resto in questi giorni è «Sagra del bigolo».
E chissà se papà Sguotti porterà a gustare i bigoli di Monterosso la sua Tamara e il figlioletto?.
Qual è la vostra opinione sulle ultime iniziative di Sante Sguotti, l'ex parroco di Monterosso ridotto allo stato laicale da papa Benedetto XVI? E di monsignor Milingo che ne pensate? Dopo la messa celebrata sabato scorso a vostro avviso ha fatto bene il vescovo di Vicenza, monsignor Cesare Nosiglia, a non perdere tempo per ammonire i fedeli che possono incorrere nella scomunica?
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