Sappada e Cinto Caomaggiore verso il Friuli

VENEZIA. Il consiglio regionale ha approvato all'unanimità una mozione e una risoluzione che impegnano la giunta veneta ad intervenire sul Parlamento per agevolare l'iter legislativo relativo al "passaggio" al Friuli-Venezia Giulia dei Comuni di Sappada (Belluno) e Cinto Caomaggiore (Venezia) la cui popolazione, consultata attraverso referendum si è espressi a larga maggioranza (95% a Sappada nel 2008 e 65% a Cintocaomaggiore nel 2006) per l’addio al Veneto. La mozione “sappadina”, primo firmatario Pietrangelo Pettenò (Sinistra), è stata firmata anche dai consiglieri di Lega, Pdl, Pd , Idv e Verso Nord. La risoluzione in appoggio al distacco di Cinto Caomaggiore è stata, invece, presentata dai soli consiglieri leghisti. In aula un po’ tutti i gruppi si sono dichiarati favorevoli alla volontà indicata da Sappada, soprattutto considerando la necessità di rispettare l'orientamento espresso dalle popolazioni interessate e di tener conto delle particolarità geografiche e linguistiche legate al permanere della parlata altotedesca e ai precedenti storici di legame amministrativo con il Friuli. La mozione pro- Caomaggiore è stata illustrata dal primo firmatario, l'assessore Daniele Stival e appoggiata dal consigliere Lucio Tiozzo (Pd). Al dibattito hanno presenziato le delegazioni dei due Comuni artefici dell’opzione friulana che hanno salutato con un applauso soddisfatto l’esito del voto. «Risultato storico», l’ha definito il capogruppo pidiellino Dario Bond «perché risponde a esigenze legittime dei territori e lancia una provocazione utile ai nostri rappresentanti romani». «Voto di rispetto, non di dispetto», ha fatto eco Matteo Toscani, vicepresidente leghista dell’assemblea mentre Paola Goisis, deputato del Carroccio, sostiene che «Questa forma Stato non «Lo Stato non funziona più, l’unica salvezza è il federalismo».
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