Schiaffo alla politica Renzo Rosso «Mi vergogno di essere italiano»

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il patron di Diesel Renzo Rosso
VENEZIA.
Mentre l'Italia - e qui il Veneto, al netto degli inciampi - si prepara a festeggiare i 150 anni dell'Unità, uno degli imprenditori più «alla moda» e di maggior successo, dichiara
urbi et orbi
di vergognarsi delle sue italiche origini. Sì perché Renzo Rosso, patron di Diesel, ha scelto il palcoscenico non proprio defilato della moda newyorkese - e il raggiungimento di nuovi sfavillanti obiettivi - per condividere il suo malessere: «In questo momento mi vergogno di essere italiano».
Un'inquietudine che in realtà covava da tempo e che aveva preso forma con «Il paese dei coraggiosi», campagna di respiro internazionale che certo non si esauriva unicamente nel disagio per la situazione politica e sociale italiana, ma da cui, evidentemente, traeva uno spunto creativo. Ma il filo conduttore della nuova campagna che sviluppa il concept «Be Stupid» era infatti quello di dar voce al sogno di creare una nazione prendendo solo quello che c'è di buono dagli altri paesi ed eliminando quello che non va, scrivendo nuove leggi e cancellando le ingiustizie sociali, non basta a spiegare il disagio di oggi. Il Rubygate, infatti, sta facendo diventare il nostro Paese e il suo presidente la barzelletta preferita in tutto il mondo. E non è proprio un divertimento per i nostri imprenditori che all'estero cercano faticosamente di tener in piedi l'economia italiana. E Rosso non intende approfittare di questo disastroso vuoto di stima per l'Italia e anche se l'imprenditore vicentino, di origini padovane, invita i «veri coraggiosi» a unirsi non si sente spinto a scendere in campo politico: «No, in politica non sei padrone di decidere» chiosa «Anche se per la prima volta nella mia vita provo vergogna di essere italiano», ha appunto aggiunto. «Mai che venga proposta una soluzione alternativa - aveva detto al nostro giornale qualche gionro fa - Siamo in mano a persone che non sanno neppure cos'è la tecnologia e pretendono di fare leggi per i nostri figli». Poi più nulla fino a ieri, in occasione dell'annuncio che con la Red Circle, «la società non consolidata con il resto, con la quale faccio operazioni di investimento personali, a giorni farò una bella, bellissima acquisizione». Ma a parlare ci hanno pensato i giornali e le tivu di tutto il mondo A «riequilibrare» i suoi sentimenti, ci pensa - paradossalmente - il leghista Flavio Tosi. Ieri, il sindaco di Verona - che con la sua presa di posizione a favore delle celebrazioni dell'unità d'Italia si è attirato le critiche dei colleghi di partito - ha ricevuto una lettera da Napolitano in cui il presidente, oltre a complimentarsi per le iniziative programmate «tutte interessanti e rispondenti allo spirito e alle finalità dell'anniversario», comunica di «accettare l'invito per l'inaugurazione della stagione lirica all'Arena il 17 giugno».
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