Schianto con l’ultraleggero: due morti

Ultraleggero decollato dall’aviosuperficie di Codevigo cade in Puglia forse tentando un atterraggio d’emergenza. Giovanni Piccoli, 39 anni, viveva in riviera S. Benedetto. Chioggiotta la compagna Michela Segantin. Andavano in vacanza in Sicilia
Sono morti sul colpo, carbonizzati. Appena il loro aereo ultraleggero biposto ha toccato il suolo. I primi soccorritori intervenuti sul posto dicono che molto probabilmente non hanno avuto neanche il tempo di accorgersene. Un impatto violento, forse un atterraggio di emergenza del Pioneer 200 con motore Rotax di 80 cavalli, che ha perso quota ed è precipitato. La tragedia è avvenuta ieri mattina, poco prima di mezzogiorno, sulla pista di un campo di volo poco lontano da Castel del Monte, in territorio di Andria.


Vittime Giovanni Piccoli, 39 anni, di Padova, e Michela Segantin, 40 anni, di Cà Bianca di Chioggia. Difficile al momento l’esatta ricostruzione dell’accaduto: secondo i carabinieri non si può escludere che possa essersi trattato di una manovra errata, i più esperti parlano del tentativo malriuscito di effettuare un atterraggio di emergenza, causato forse dal forte vento di maestrale che stava attraversando la zona nella mattinata.


La presenza del velivolo non era stata segnalata, il responsabile del campo di volo Salvatore Tannoia ha riferito di non aver ricevuto alcuna informazione circa l’arrivo dell’aereo. Secondo prassi consolidata il pilota deve sempre informare dell’eventuale atterraggio sulla pista di volo, ma dell’ultraleggero precipitato ieri nessuno sapeva nulla. Solo un testimone alla guida di un altro ultraleggero si è accorto della colonna di fumo nero e ha dato l’allarme. Sul posto, una zona impervia della Murgia, sono intervenuti i vigili del fuoco che però non hanno fatto in tempo ad avere ragione delle fiamme, tenute nel frattempo a bada solo con degli estintori.


Sull’accaduto il magistrato della procura di Trani Carla Spagnuolo ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. L’area dove è avvenuto l’incidente è stata sequestrata. Giovanni Piccoli e Michela Segantin, che si frequentavano da un anno, erano partiti ieri mattina alle 8 dall’aviosuperficie «La Fattoria» di Cambroso di Codevigo di proprietà di Adriano Fiorin. I due giovani erano diretti in Sicilia per una vacanza. Il Pioneer 200, un aereo biposto, era di proprietà dello stesso Piccoli, che ultimamente lo teneva in un hangar del campo di volo di Cambroso.


Secondo il proprietario dell’aviosuperficie di Andria, dove si è verificata la tragedia, il pilota del Pioneer non è riuscito a controllare il velivolo. «Aveva forse il vento in coda ad 8, 10 nodi, avesse informato del sorvolo sulla zona avrei fatto di tutto perché non scendesse di quota e magari atterrasse nel senso opposto a quello in cui soffiava il vento di maestrale. Sulla mia pista - andava ripetendo Tannoia - per tutta la giornata, non si sono mai verificati incidenti». Gestisce l’aviosuperficie dal 2003, la tenuta è a due passi da Castel del Monte: sorvolare il maniero di Federico II dall’alto è uno degli sport preferiti per chi fa capo al campo di volo. Arrivano da tutta Italia, soprattutto dal nord. Ma ci sono anche turisti e appassionati che vengono da altre parti del mondo per provare l’ebbrezza di volare a 150 metri di altezza. Una sciagura così da queste parti non si era mai verificata. «Ci sono casi in cui i piloti registrano delle avarie - aggiunge Tannoia - può capitare che ti manchi la benzina, che ti pianti il motore, ma in tutti questi casi cerchiamo sempre di rendere il più agevole possibile le operazioni di atterraggio del velivolo. Escludendo sempre che si possano effettuare con il vento in coda. In questo caso - conclude - molto probabilmente non ci siamo trovati di fronte a un pilota esperto». Il proprietario del capo di volo di Codevigo, che conosceva bene Giovanni Piccoli, sostiene invece che era un pilota esperto, abituato a volare ai comandi del suo biposto in tela e legno, un velivolo che può raggiungere anche velocità intorno ai 350 chilometri all’ora.

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