Sequestrate opere d’arte per due milioni

Ad Asiago un geometra e sua moglie sotto inchiesta per evasione fiscale: sigilli a 65 quadri d’autore

VICENZA. La procura di Vicenza ha eseguito ieri il sequestro preventivo di 65 opere d’arte per un valore di quasi 2 milioni di euro. Si tratta di quadri e altre opere di noti e prestigiosi artisti internazionali. Dipinti di Emilio Vedova, ognuno dei quali è stimato dai 300 a 400 mila euro; altri di Stefano Cernotto (50 mila euro), Sabrina Mezzaqui (40 mila) sculture di Arnaldo Pomodoro e molto altro. I finanzieri dell’Altopiano hanno sequestrato anche 15 mila euro in contanti su un conto corrente. La cifra equivarrebbe all’importo evaso nel 2013 dal geometra Valentino Barbierato di Asiago. Si apre così un nuovo capitolo di un lungo braccio di ferro legale tra lo Stato e il geometra dell’Altopiano.

Ma il signor Barbierato, uomo di 77 anni, è un raffinato collezionista d’opere di maestri del Novecento, che «ha venduto per necessità», come sostiene il suo avvocato Marco Dal Ben, oppure è un mercante d’arte che ha diversificato la sua attività di immobiliarista e i ricavi sono soggetti al pagamento delle imposte dirette e indirette? Le Fiamme Gialle del colonnello Crescenzo Sciaraffa, coordinati dal pm Jacopo Augusto Corno, sono convinti che sia vera la seconda ipotesi. L’inchiesta è stata ribattezzata «Il collezionista» e dalle analisi dei movimenti sui conti correnti di Barbierato, che è indagato per concorso in evasione fiscale con la moglie Leda Rigoni e il collaboratore Olindo Guzzon, è emersa la presunta evasione quantificata in un imponibile di 4 milioni di euro. «Il geometra Barbierato - spiega il legale - ha investito in tanti anni in opere d’arte e quando la crisi del settore immobiliare l’ha indotto a vendere per finanziare anche altre società in crisi, ha agito di conseguenza».

Le indagini sono scattate proprio dall’esame dei conti correnti sui quali vengono accertate movimentazioni per svariati milioni. «Inspiegabili - scrivono i magistrati - se confrontate con l’eseguità dei redditi imponibili dichiarati all’Agenzia delle Entrate». Gli inquirenti hanno quindi scoperto che, nel corso degli anni, Barbieratoha venduto numerose opere d’arte, incassando cospicue somme di denaro.

Per la Finanza Barbierato ha creato una società apposita per nascondere, in due magazzini di Verona, le opere d’arte. Gli investigatori erano già intervenuti nel 2017 sigillando 879 opere, a disposizione della magistratura. Valore: 10 milioni di euro. Per gli inquirenti, riscontrando i dati dell’amministrazione finanziaria e raffrontandoli con quelli bancari, emerge l’attività di un contribuente commerciale «dedito alla compravendita di opere d’arte». L’obiettivo della procura è quindi confiscare le 65 opere e quindi venderle all’asta.

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