Sfruttati con il Gps al collo
Decine di indiani volantinavano controllati dai padroni
VICENZA.
Volantinaggio illegale, i «reclutati» sottopagati e sfruttati, costretti a lavorare con un Gps al collo per essere costantemente controllati dall'organizzazione. La Guardia di finanza ha individuato oltre 20 società «cartiere», che hanno emesso fatture false per 2 milioni di euro, 150 evasori totali, quasi 3 milioni di euro sottratti al fisco e decine di lavoratori «in nero». Oltre 40 le persone denunciate per reati fiscali e per violazioni alle norme sugli stranieri. Venivano reclutati da imprenditori indiani che, nella zona di Chiampo, avevano imparato rapidamente il noto sistema delle «cartiere» per frodare il fisco; sistematicamente sottopagati erano costretti dai loro sfruttatori ad indossare un trasmettitore Gps durante l'attività di volantinaggio porta a porta. Un sottobosco di illegalità quello smantellato dai finanzieri di Arzignano attraverso l'operazione «Ghost Enterprises», coordinata dalla Procura di Vicenza. Lo scenario ha messo in luce non soltanto una sistematica evasione fiscale, unita all'utilizzo di fatture false emesse da società fittizie, ma uno sfruttamento di lavoratori in nero, giovani connazionali disposti a lavorare moltissime ore per una paga irrisoria che spesso non supera i 25 euro al giorno. Uno sfruttamento di giovani privi di un regolare permesso di soggiorno e di un contratto di lavoro, disposti a vivere in alloggi di fortuna, controllati costantemente dai connazionali attraverso apparecchi satellitari in modo che la distribuzione dei volantini venisse eseguita alla perfezione e con rapidità. Una catena elettronica dalle maglie invisibili sotto forma di collarino gps è dunque l'ultima frontiera nello sfruttamento lavorativo di extracomunitari. Erano costretti ad indossarla giovani immigrati, quasi tutti irregolari, impegnati nella distribuzione di volantini pubblicitari. Al vertice, una organizzazione di indiani con sede nell'ovest vicentino che sfruttava in questo modo alcuni connazionali, ma anche pakistani e bengalesi. Le Fiamme gialle hanno sgominato un giro di volantinaggio illegale fatto di lavoro in nero, evasione e frode fiscale per un ammontare complessivo di circa 20 milioni di euro. La loro era ormai una presenza abituale nelle strade, e non solo dei paesi vicentini: sotto un caschetto regolamentare da ciclista, casacca fosforescente biciclette con portapacchi davanti e dietro. Ciò che non si vedeva era il «guinzaglio» elettronico attraverso il quale l'organizzazione spiava costantemente ogni mossa e la regolarità delle consegne.
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