Stiffoni annuncia querela a Maroni

«Di falsi sacerdoti è piena la Lega» attacca il senatore . E fa una previsione: «Presto qualcuno chiederà la sua espulsione»
Di Daniele Ferrazza
Pucci Castelfranco convegno lega nord regionale Stiffoni Piergiorgio e Gobbo Pucci Castelfranco convegno lega
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TREVISO. Il maresciallo dei carabinieri di Treviso questa non l’aveva ancora vista. Poco prima di mezzogiorno si è visto arrivare in ufficio Piergiorgio Stiffoni, senatore della Repubblica, deciso a denunciare l’ex ministro degli Interni Roberto Maroni. E querela è stata. Stiffoni chiede al Procuratore della Repubblica a Treviso di procedere per diffamazione nei confronti del parlamentare di Varese accusato di «avere offeso la mia reputazione». Stiffoni riporta le frasi con le quali l’ex ministro, a margine di un comizio a Marcon (Venezia), ha risposto alle domande dei giornalisti venerdì sera: «Lo sappiamo bene quali sono le responsabilità di Stiffoni, ce lo ha detto lui. Uno che usa i soldi della Lega per scopi personali, per comprarsi i diamanti non può far parte della Lega».

E Stiffoni, senatore ma ora del gruppo misto dopo la sua auto-sospensione dalla Lega (cui è seguita la cancellazione dai registri dei militanti), rompe gli argini e annuncia un dossier. Conferma di aver acquistato i diamanti con i propri risparmi e non coi soldi della Lega.

«Mi hanno detto: dopo due settimane di fango, come fai a non rispondere? Adesso pensa solo a te stesso e non più ai sacerdoti» sibila. Comincia con una citazione di San Paolo («Ho combattuto la buona battaglia, ho finito il mio corso, ho conservato la fede») ma poi mena fendenti: «Ho scoperto che di falsi sacerdoti ne è piena la Lega. Sto completando un memoriale per i magistrati di Milano sulla gestione dei fondi del gruppo parlamentare della Lega al Senato. Ne sono convinto, farà molta chiarezza». Stiffoni dice di essere stanco del ventilatore del fango e anticipa: «Presto qualcuno chiederà l’espulsione di Roberto Maroni dalla Lega».

Insomma, nella Lega è definitivamente una guerra per bande. Del processo instaurato davanti al tribunale del K3, la segreteria provinciale, Stiffoni fa spallucce: «Non me importa nulla, sono fuori dalla Lega. Osservo semplicemente che ad altri è stato riservato altro trattamento. A Borghezio, ad esempio, dopo le dichiarazioni su Breivik, si è concessa l’autosospensione e poi ha ripreso tranquillamente l’attività politica». Stiffoni si sente evidentemente «mollato» anche dai suoi: non una telefonata di Zaia, non un cenno dal cerchio magico. «Solo Paolo Gobbo mi è stato vicino. E naturalmente molti amici, anche di altri partiti». Poi legge un messaggino al telefono: «Non ho alcun dubbio sulla tua rettitudine. Sei stato pugnalato in una logica di strumentale epurazione. Mi dispiace per te. Ribadisco che ti sono vicino»Firmato: Giovanni.

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