Stop al nomadismo venatorio bocciata la legge regionale

VENEZIA. Mobilità venatoria, la Corte Costituzionale ha bocciato la legge regionale 18 del 2016. Il dispositivo permetteva ai cacciatori di muoversi liberamente in tutto il territorio della regione,...
VENEZIA. Mobilità venatoria, la Corte Costituzionale ha bocciato la legge regionale 18 del 2016. Il dispositivo permetteva ai cacciatori di muoversi liberamente in tutto il territorio della regione, senza alcuna autorizzazione per la caccia alla selvaggina migratoria, sia da appostamento che in forma vagante. Si trattava del cosiddetto “nomadismo venatorio”. «Come Federcaccia», dice Luciano Babbo della segreteria metropolitana Fdci, «abbiamo condotto una grande battaglia contro la legge 18 che prevedeva la mobilità indiscriminata. Il nomadismo non fa parte della cultura, della gestione e della storia ed etica venatoria. Non avevamo dubbi che la Corte Costituzionale si sarebbe espressa per l’abolizione di questa legge».


La sentenza è la numero 174 del 20 giugno 2017, con la quale la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime dal punto di vista costituzionale le modifiche alla legge regionale 50/93 che hanno permesso a tutti i cacciatori del Veneto di usufruire, nella passata stagione venatoria, della mobilità per la caccia alla selvaggina migratoria in tutti gli Ambiti territoriali di caccia del Veneto, ad esclusione della zona faunistica delle Alpi e della zona lagunare valliva.


Il consigliere regionale e presidente della Terza commissione consiliare Sergio Berlato (Fdi-An-Mcr), ieri ha affrontato la questione apertamente dopo le aspre polemiche tra le doppiette, soprattutto nel Veneto Orientale, dove oltretutto Babbo aveva denunciato pubblicamente le modifiche alla legge regionale e il via libera alla mobilità venatoria.


«Prendiamo atto del pronunciamento della Corte Costituzionale», ha commentato Berlato, «e provvederemo a inserire la mobilità per la caccia alla selvaggina migratoria, con una nuova formulazione, nel nuovo Piano faunistico venatorio regionale che stiamo predisponendo assieme alla Giunta regionale del Veneto, perché non abbiamo nessuna intenzione di privare i cacciatori del Veneto di questo diritto».


Giovanni Cagnassi


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