Tamponi rapidi, Rigoli diffamato: a giudizio la trasmissione Report
Decisione del tribunale di Treviso, in aula a rispondere delle accuse Sigfrido Ranucci e due autori del servizio

Il 17 giugno prossimo si apre in tribunale a Treviso il processo per diffamazione al giornalista Sigfrido Ranucci, autore e conduttore del programma di RaiTre: in concorso con lui sono chiamati a rispondere altri due giornalisti della sua squadra, Danilo Procaccianti e Andrea Tornago.
E’ stato deciso ieri nell’udienza predibattimentale (una novità del decreto Cartabia) a Treviso: il giudice ha ritenuto che ci sia una ragionevole previsione di condanna dei tre giornalisti. La Rai è stata citata dalla parte offesa dalla presunta vittima, il dottor Roberto Rigoli. La richiesta del decreto di rinvio a giudizio è del febbraio scorso.
Al centro del procedimento c’è un servizio trasmesso nel gennaio 2023 all’interno del programma Report sul caso dei tamponi rapidi in Veneto.
Ranucci e i suoi secondo l’accusa avrebbero offeso la reputazione del dottor Roberto Rigoli sostenendo l’ipotesi che avesse contribuito in modo determinante all’acquisto di un ingente quantitativo di tamponi rapidi Abbott per appalti milionari mediante una certificazione falsa.
Inoltre, sostiene sempre l’accusa, avrebbero insinuato nel pubblico il dubbio che con la propria condotta che Rigoli avesse potuto cagionare la morte di centinaia di persone. A presentare esposto Rigoli stesso.
Rigoli era finito a processo per l’utilizzo dei tamponi rapidi assieme allora direttrice di Azienda Zero, Patrizia Simionato: accusati di concorso in falso ideologico e turbativa d’asta (il primo pure di frode processuale).
I loro difensori avevano presentato un’istanza di proscioglimento immediato dopo la sfilata di alcuni testimoni dell’accusa, alla vigilia dell’audizione del professor Andrea Crisanti. La giudice di Padova Laura Chillemi l’ha accolta, assolvendo i due perché il fatto non sussiste.
La trasmissione Report all’epoca aveva riportato anche delle intercettazioni telefoniche tra Luca Zaia, presidente della Regione, Roberto Toniolo, dirigente di Azienda Zero e Roberto Rigoli, a capo delle Microbiologie venete.
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