Tappeti igienizzanti nelle entrate e termoscanner appesi ai soffitti

le prescrizioni

Tappetini igienizzzanti, termoscanner che riescono a controllare la temperatura corporea a 60 persone alla volta, un tunnel di sanificazione che nebulizza acqua disinfettante ancora in prova e un Pronto soccorso attrezzato e con personale medico sempre presente. Così il personale dell’aeroporto Marco Polo sta gestendo il traffico dei passeggeri rispettando tutte le prescrizioni dettate dalla pandemia da coronavirus.

Un sistema di controllo costoso e sofisticato che il passeggero quasi non vede durante il suo passaggio in aeroporto. Tanto che qualcuno ha anche scritto lettere di protesta alla Save, la società che gestisce l’aeroporto, perché lamentava la mancanza di operatori per rilevare la temperatura corporea attraversa lo scanner a pistola. «Infatti il nostro sistema per rilevare la temperatura corporea è preciso ma molto discreto», spiega l’aviation manager del gruppo Save, Camillo Bozzolo, «Si tratta infatti di termoscanner appesi davanti alle entrate e nella sala arrivi che rileva automaticamente la temperatura a chi ci passa sotto e invia dati ad un vicino operatore che interviene immediatamente se viene rilevata una temperatura superiore ai 37,5 gradi. In questo caso», precisa Bozzolo, «l’operatore accompagna il passeggero al Pronto soccorso e se è il caso viene attivato il 118. Nessun passeggero che è finora transitato al Marco Polo è risultato positivo al Covid-19».

«Tra gli altri strumenti studiati per la sanificazione dell’ambiente ci sono anche dei tappetini igienizzanti», spiega ancora Bozzolo, «che servono a sanificare le suole delle scarpe prima di entrare nelle zone comuni e in quella del controllo bagagli». All’interno dell’aerostazione ogni 15 minuti vengono diffusi messaggi multilingue dove si avvertono i passeggeri ad indossare sempre la mascherina e a mantenere il distanziamento sociale. In caso di assembramenti interviene il personale della security. —