"Terrore rosso", in un libro a sei mani le inchieste di Calogero su Autonomia

Nel volume "Terrore rosso. Dall’Autonomia al partito armato" (Laterza) la ricostruzione dei dieci anni in cui l’eversione di sinistra, in parallelo ed in opposizione a quella di destra, ha segnato in modo drammatico la storia italiana
Un corteo di Potere Operaio guidato da Toni Negri (a destra)
Un corteo di Potere Operaio guidato da Toni Negri (a destra)
PADOVA. Arriva in libreria in questi giorni "Terrore rosso. Dall'Autonomia al partito armato" (Laterza, p.229, 16 euro), un libro che ricostruisce i dieci anni in cui l'eversione di sinistra, in parallelo ed in opposizione a quella di destra, ha segnato in modo drammatico la storia italiana.


Padova è stato uno degli epicentri di questo sommovimento violento. Ha scritto lo storico Richard Drake che «i neofascisti violenti - e i neo-marxisti rivoluzionari trasformarono la città in uno dei principali terreni fertili del terrorismo italiano». E Padova è anche l'elemento che accomuna i tre autori: Pietro Calogero, il pubblico ministero che ha avviato l'istruttoria «7aprile», Carlo Fumian, docente di Storia Contemporanea e il giornalista Michele Sartori, che ha seguito come inviato dell'Unità la cronaca di quegli anni in Veneto.


Il libro è diviso in tre parti. Nella prima Michele Sartori ricostruisce la cronaca degli eventi che vanno dal 1971 al 1982. Nella seconda Silvia Giralucci, giornalista, ma anche figlia di Graziano Giralucci, la prima vittima con Giuseppe Mazzola delle Brigate Rosse, intervista Pietro Calogero sulla sua attività di pubblico ministero in quegli anni. Nella terza Carlo Fumian analizza il fenomeno provando a darne una dimensione storica. Pubblichiamo qui di seguito, su gentile concessione della Laterza, alcune delle risposte di Pietro Calogero alle domande rivoltegli da Silvia Giralucci.


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