Tre milioni di euro per far rientrare in Veneto i cervelli in fuga

La Regione Veneto ha promosso il progetto lo scorso anno con l'obiettivo di attirare professionalità ed eccellenze di 'ritornò e promuovere la circolarità delle intelligenze e delle idee

PADOVA. Tre milioni di euro, 14 progetti finanziati, 3 mila destinatari coinvolti, 55 borse di rientro per favorire la mobilità e 30 borse territoriali pagate per sostenere la permanenza dei 'cervellì di rientro: sono i numeri del programma «Inn-Veneto: cervelli che rientrano per il Veneto del futuro», che la Regione Veneto ha promosso lo scorso anno con l'obiettivo di attirare professionalità ed eccellenze di 'ritornò e promuovere la circolarità delle intelligenze e delle idee.

Gli esiti del programma verranno presentati mercoledì 18 dicembre a Venezia, nella sede della Fondazione Querini-Stampalia.

Nel corso di un confronto pubblico (ore 9.00-13.30) che vedrà protagonisti l'amministrazione pubblica, regionale e centrale, il mondo delle università e della formazione, i coordinatori e gli attori dei progetti di innovazione sociale e di circolarità dei talenti e delle eccellenze.

«La Regione Veneto, in collaborazione con il sistema universitario veneto e gli enti di formazione - afferma l'assessore regionale all'istruzione, formazione e lavoro, Elena Donazzan - utilizza da tempo la leva dei fondi Fse per promuovere la circolarità dei cervelli e talenti e fare del Veneto una terra attrattiva per nuovi progetti e intelligenze provenienti da altri territori.

Il Veneto non deve temere la 'fugà dei cervelli, ma imparare a favorire scambi e reciprocità tra i nostri centri di eccellenza del mondo produttivo e accademico, e quelli di altre regioni e di altri paesi»

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