Trionfo di Fugatti, la Lega a Trento mette al tappeto il Pd Bolzano, la Svp tiene
PADOVA
La macroregione del Nordest diventa monopolio della Lega. Maurizio Fugatti con il 46,7% trionfa a Trento e a Bolzano il partito di Salvini mette fine al monopolio della Svp. La lista del presidente Arno Kompatscher scende al 41% e per formare la giunta provinciale dovrà fare i conti con l’ex grillino Koellensperger che ha raccolto il 15% e con la Lega forte di 4 seggi con l’11%.Il Pd crolla al 3,8% e conquista un solo consigliere e quindi non può garantire la maggioranza assoluta alla Svp. Chi sarà il partner italiano? I giochi sono aperti e il governatore del Veneto, Luca Zaia, si augura che «la Lega entri in giunta a Bolzano».
Il “terremoto” nelle urne ha un solo vincitore: Matteo Salvini che ha stampato il suo nome sui simboli elettorali, al punto da oscurare Maurizio Fugatti, sottosegretario alla Salute, che ora dovrà optare tra le due cariche. L’ Alto Adige era l’ultimo bastione del centrosinistra alleato agli autonomisti del Patt a Trento e della Svp a Bolzano ma il responso delle urne è stato impietoso. Il vento della Lega sovranista, che il 4 marzo aveva fatto l’en plein di parlamentari (tranne Gianclaudio Bressa, Elena Boschi del Pd e il ministro Riccardo Fraccaro del M5S) ha messo fine ai 20 anni di dominio del centrosinistra.
«Sono molto soddisfatto perché sono le prime elezioni da quando è nato il governo, non sondaggi ed exit-poll. Elezioni vere, non la Corte dei Conti, l’Inps e la Commissione europea». Poi una frecciata ai dem: «Il dato eclatante è che la cura Letta, Renzi, Martina e Gentiloni ha portato per la prima volta nella storia il Pd a scomparire dagli uffici della provincia di Trento e dalla provincia di Bolzano» ha detto Salvini.
Maurizio Fugatti trionfa con il 46,74% e stacca di oltre 20 punti il suo avversario diretto, Giorgio Tonini, che si ferma al 25,40%: l’ex senatore del Pd era sostenuto da Upt (ex Margherita di Lorenzo Dellai) e da Futura 2018 di Paolo Ghezzi.
Al terzo posto il governatore uscente, Ugo Rossi, che alla guida solitaria del Patt ha raggiunto il 12,42%: l’alleanza con il Pd si è rotta in agosto ma anche il “listone unitario” di centrosinistra non ce l’avrebbe fatta a battere Fugatti. Deluso, al quarto posto, il candidato del Movimento 5 Stelle, Filippo Degasperi, che si deve accontentare del 7,10%. Quanto ai partiti, la Lega conferma il suo primato con il 27,09% fotocopia delle politiche di marzo e cancella Forza Italia mentre il Pd crolla al 13,93%.
»
Se Matteo Salvini esulta a Roma per il trionfo, a Trento Fugatti conferma il suo stile “British”: dopo la telefonata con il segretario-ministro-vicepremier, il neo presidente dice che «è stata premiata la serietà della coalizione sui temi».E dopo aver sottolineato che il Patt non raccoglie voti a sinistra, va all’attacco del M5S che ha come leader il ministro Fraccaro. A Roma governano con la Lega, ma a Trento e a Bolzano sono su fronti opposti, divisi dalle grandi infrastrutture: tunnel del Brennero e Valdastico. A chi gli chiede se il pragmatismo leghista abbia pagato di più dell’ecologismo grillino, Fugatti risponde: «Certo, mettere in discussione il tunnel del Brennero a una settimana dal voto... un’opera già avviata. I trentini di certo l'hanno valutato. In ogni caso il tunnel ferroviario serve, così come serve la Valdastico: ormai sono solo l'estrema sinistra e il M5S a non essere d'accordo».
Sconfitto ma non rassegnato, Giorgio Tonini: «L’opposizione del Pd sarà intransigente sulla difesa dell'autonomia, perché vediamo una contraddizione con l'impostazione nazionalista di Salvini. Avremo un atteggiamento selettivo e sosterremo solo ciò che ci convince».
Arno Kompatscher è sereno e tranquillo.«Queste elezioni sono motivo di soddisfazione per l'Svp che ha ottenuto un buon risultato, il 41,9%. Ma dobbiamo anche dire che abbiamo avuto delle perdite dei consensi soprattutto nelle aree urbane», afferma il presidente della giunta di Bolzano che punta alla riconferma. Con 15 seggi su 35 dovrà cercare alleati ma non scopre le carte. In suo soccorso potrebbe arrivare Paul Koellensperger che ha spiazzato tutti, anche se stesso, come ammette. Mentre tutti guardavano a destra, l'ex grillino ha conquistato il centro, portando a casa un successo mai visto prima in Alto Adige per una lista civica senza storia e senza legami con partiti e movimenti nazionali, fondata solo pochi mesi prima. Il Team Koellensperger ora è la seconda forza in consiglio provinciale con il 15,2%. E per la nuova giunta? Due le strade: Svp-Lega, oppure Svp-Pd e Verdi. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova