Uccisa a martellate, poi tagliata a pezzi

La ricostruzione del macabro delitto dell'anziana squartata con la motosega. L'assassino ha messo i resti in quattro sacchi

MESTRE. Riccardo Torta, 67 anni, si trova in carcere con l’accusa di omicidio aggravato. Per il momento la sua patologia psichiatrica non ha influenzato la decisione dei magistrati che fin dalle prime ore dopo l’arresto, per l’assassinio di Nelly Pagnussat, 77 anni, hanno deciso di rinchiuderlo in carcere.

L’allarme. Sono le 20 di venerdì, la figlia Rosanna che abita a Mira chiama la madre Nelly, che non risponde. Insiste ma non ottiene risposta. A quel punto telefona a una vicina e le chiede se può fare un salto a suonare al campanello dell’appartamento della madre per capire se era in casa. La vicina suona, sente dei rumori provenire dall’interno, ma nessuno le apre la porta. Quindi spiega la situazione a Rosanna che a quel punto avverte la sorella Daniela. Questa con il marito Giulio Benozzo si reca in via Ca’ Venier. L’uomo sale nell’appartamento della suocera, mentre la moglie lo attende in strada. Quando sta arrivando sul pianerottolo dove c’è l’abitazione dell’anziana vede uscire dall’appartamento Riccardo Torta, con una sega elettrica in mano. La lama gocciola sangue. Giulio entra nell’abitazione e capisce cosa è successo.

In carcere piantonato a vista: ha fatto a pezzi la sua vicina con una sega elettrica
Riccardo Torta subito dopo l'arresto e, nel riquadro, la sua vittima Nelly Pagnussat

Scena dell’orrore. Benozzo chiama il 113. Spiega all’agente in centrale di trovarsi nell’abitazione della suocera e che all’interno ci sono dei sacchi dell’immondizia che colano sangue, mentre la donna non era presente. Spiega che secondo lui la donna è stata uccisa e messa all’interno dei sacchi da un condòmino che lui conosce come Riccardo Torta. Gli agenti delle tre volanti inviate sul posto accertano che nei quattro sacchi dell’immondizia ci sono i resti della donna e che il corpo della stessa era stato sezionato con una sega elettrica. Il sospettato si era chiuso nel suo appartamento e non rispondeva agli agenti. Vengono avvisati i responsabili della Questura, i vigili del fuoco e il 118.

In sicurezza la palazzina. Sul posto il capo della Squadra Mobile Angela Lauretta decide di mettere in sicurezza le varie persone che vivono nella palazzina al civico 22 dove è avvenuto l’omicidio. Alle persone viene chiesto di uscire per intervenire senza il rischio di coinvolgere nelle operazioni i condomini. La priorità è quella di bloccare Torta. Inizia una trattativa con l’aiuto di uno psichiatra. Infatti l’uomo è in cura al servizio di igiene mentale dell’Asl 12. Arrivano anche gli agenti dell’Unità operativa pronto intervento (Uopi), addestrati per questo genere di emergenze e in caso di attentati terroristici. Contemporaneamente viene sospeso il servizio di erogazione del gas. Alla fine l’uomo accetta di aprire la porta e si arrende. Appena aperta la porta però inizia a gridare e temendo una sua reazione violenta gli agenti dell’unità speciale lo immobilizzano spruzzandogli addosso un gas speciale.

Accertamenti nell’abitazione. Mentre Torta viene tranquillizzato grazie ai medici, inizia il lavoro degli investigatori per ricostruire il delitto. Torta viene portato in Questura. Dal momento che è stato bloccato l’uomo non dirà una parola. Presente anche il pm di turno Paola Tonini, viene arrestato per omicidio aggravato e rinchiuso in carcere in isolamento e sorvegliato a vista. Nell’appartamento dell’orrore inizia il lavoro della polizia scientifica e del medico legale. Da quanto fin qui ricostruito l’omicidio è avvenuto ben dopo le 16 di venerdì, ora in cui qualcuno ha parlato con l’anziana. Torta avrebbe ucciso la donna con dei colpi di martello alla testa. Evidenti i segni sulla teca cranica. Quindi ha deciso di occultare il cadavere sezionando il corpo in diverse parti. Deve essere stato lucido se successivamente ad aver inserito le parti del corpo nei sacchi neri della spazzatura, ha provveduto a pulire il pavimento con degli stracci della Vileda. Si è pure lavato le mani e le braccia. E molto probabilmente ha cambiato vestiti. Sia il martello usato per uccidere, sia la sega elettrica sono stati recuperati dalla polizia. Per il momento non si conosce il movente dell’omicidio, visto che non ha spiegato i motivi del gesto.

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